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Lucia Stimolo
Ruolo
V livello - Collaboratore Tecnico E.R.
Organizzazione
Consiglio Nazionale delle Ricerche
Dipartimento
Non Disponibile
Area Scientifica
Non Disponibile
Settore Scientifico Disciplinare
Non Disponibile
Settore ERC 1° livello
Non Disponibile
Settore ERC 2° livello
Non Disponibile
Settore ERC 3° livello
Non Disponibile
Obiettivo del progetto "Recupero, caratterizzazione, Salvaguardia e Valorizzazione di leguminose e cereali daGranella e foraggio IN Puglia" - SaVeGraINPuglia (Misura 214 azione 4 sub.a, PSR 2007-2013) sezione cerealicola è la preservazione delle risorse genetiche cerealicole nei luoghi dove da almeno 80 anni sono state tradizionalmentecoltivate e dove sono ancora oggi variamente distribuite negli 11 ambiti di paesaggio inclusi nel Piano PaesaggisticoTerritoriale Regionale (PPTR). A tal fine sono state sinergicamente avviate azioni volte al reperimento di informazionistoriche, raccolta di antiche risorse genetiche vegetali locali, allevamento delle stesse al fine di procedere alla lorocaratterizzazione morfologica e genetica, risanamento, conservazione in situ nei luoghi dove sono state individuate.Le informazioni storiche sono state reperite in biblioteche inserite in ciascuno dei sei poli regionali afferenti alSistema Bibliotecario Nazionale (SBN), in biblioteche regionali, collaborando con i Gruppi di Azione Locale,associazioni culturali, esperti di settore e raccogliendo testimonianze di anziani agricoltori che hanno memoria delletecniche colturali, proverbi, ricette, usi rituali relativi alle risorse.Sono stati raccolti circa 78 campioni ed i siti di reperimento georeferenziati. I campioni sono stati catalogati econservati ex situ a basse temperature o mediante propagazione. Nell'ambito territoriale del Gargano, Monti Dauni, AltaMurgia, Murgia dei Trulli ed Arco Jonico Tarantino sono stati reperiti grani duri (Triticum durum desf.) e grani teneri(Triticum aestivum L.) e tra quest'ultimi in prevalenza la Bianchetta. Nel Tavoliere salentino e Salento delle Serre,prevalentemente orzo (Hordeum vulgare L.) ed avena (Avena sativa L.). In tutta la regione e in particolare nel Salento,prevale come coltura cerealicola di antica tradizione il grano duro Senatore Cappelli. Una sezione dei campioni è statasottoposta a risanamento fitosanitario e caratterizzazione morfologica, genetica, tecnologica, nutrizionale. Lacaratterizzazione morfologica e la propagazione a fini conservativi sono state eseguite in campi catalogoopportunamente predisposti al fine di procedere alle verifiche di alcuni caratteri. Per sei risorse cerealicole è statoinoltre possibile completare l'intero ciclo di azioni previste dal progetto, inclusa la conservazione in situ pressol'azienda detentrice della risorsa. Per tutte sono state predisposte schede di segnalazione, storiche e di caratterizzazionenonché schede digitali seguendo le indicazioni riportate nel Piano Nazionale sulla Biodiversità di interesse Agricolo(PNBA) e nei descrittori dell'International Board for Plant Genetic Resources (IBPGR).L'integrazione dei dati rilevati nell'ambito di ciascuna attività di reperimento, risanamento, caratterizzazione,conservazione in situ ed ex situ, ha messo in luce un possibile modello di conservazione dinamica dei cereali.
L'istituto di Bioscienze e BioRisorse del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IBBR) ha coordinatole attività dei venti partner del progetto provvedendo alle verifiche scientifiche ed amministrativesuddivise secondo le differenti macro-tipologie di risorse raccolte ed oggetto del programmaapprovato: leguminose, cereali e foraggere. L'attività di coordinamento scientifico si è avvalsadell'ausilio di tre aziende esterne che hanno agevolato, con i loro servizi, il raggiungimento degliobiettivi definiti nell'ambito delle attività di indagini storiche e bibliografiche, rilievi, raccolta eprima caratterizzazione, caratterizzazione morfologica, raccolta dati relativi agli agricoltori perla conservazione in situ, immissione dati nella banca dati di progetto, supporto agli utenti per laimmissione dati. Per le attività di coordinamento relativa alla gestione amministrativa e alla verificacontabile amministrativa ci si è avvalsi di una società e, per la gestione dati AGEA, di un consulenteesterno che si è occupato della immissione dati sul portale. E' stato infine affidato ad una aziendalocale la gestione dei tre eventi programmati nell'ambito del progetto e che hanno visto convolti tuttii partner.L'organigramma interno è servito a definire, nell'ambito delle due macro-tipologie leguminose ecereali, le aree d'intervento del personale del CNR-IBBR di Bari. Sono stati pertanto creati gruppi adhoc per indagini storiche, esplorazione del territorio, conservazione, caratterizzazione, risanamento,immissione dati, gestione informatica, segreteria e gestione amministrativa.
Nel biennio 2009-2010 l'ALSIA ha effettuato il censimento di tutta la biodiversità agricola nell'area del Pollino,nel settore frutticolo, orticolo e cerealicolo utilizzando per la mappatura il metodo eco-geografico. Nel corso dellamappatura sono state individuate diverse vecchie varietà di patate, la cui coltivazione è diffusa in tutto il territorio delParco e si spinge anche oltre i mille metri di altitudine.Le vecchie varietà oggetto di questo studio sono state rinvenute nei comuni di San Severino Lucano, Terranovadi Pollino e Teana, presso aziende agricole mappate all'interno dei siti di conservazione.Lo studio, effettuato dall'ALSIA in collaborazione con il CNR-IBBR durante il periodo 2011-2013, ha permessodi testare alcune varietà coltivate tradizionalmente in Basilicata, evidenziando valori interessanti sia dal punto di vistaquantitativo che qualitativo rispetto alle varietà commerciali usate come testimoni.I descrittori adottati per la caratterizzazione morfo-agronomica sono stati ricavati principalmente dal lavoropubblicato da Huamán et al. (1977), integrandoli con quelli delle LINEE GUIDA del PNBA. I valori sono stati rilevatiin prove annuali in appezzamenti individuati e selezionati nell'areale di Rotonda (Valle del Mercure) presso l'aziendaagricola sperimentale dimostrativa "Pollino" dell'ALSIA. Oltre alle 8 varietà locali, oggetto dello studio (Patata Biancadi Teana, Patata Casale, Patata Bianca di Terranova del Pollino, Patata Paesana Bianca, Patata Paesana Gialla, PatataRossa di Teana e Patata Rossa di Terranova del Pollino, Patata Marca), sono state inserite nei campi anche due varietàcommerciali come testimoni di riferimento. Ogni varietà scelta è stata inserita in parcelle distinte, secondo uno schemasperimentale a blocchi randomizzati con 3 ripetizioni.I rilievi in campo sono stati effettuati su 10 piante seguendo la naturale evoluzione delle principali fasifenologiche della pianta, partendo dalla semina dei tuberi ed effettuando una serie di misurazioni a cadenza regolare pervalutare tutti i caratteri scelti per lo studio. Dai campi sono stati prelevati dei campioni per ciascuna varietà locale e peruna sola varietà commerciale utilizzata come testimone per le determinazioni biochimiche.Dal punto di vista strettamente produttivo, l'ecotipo che ha prodotto un maggior numero di tuberi per piantanell'arco dei tre anni è risultato essere la "Paesana Gialla", anche se con una notevole variabilità all'interno dellapopolazione, mentre dal punto di vista della produzione media stimata per ettaro la più produttiva è risultata la "PatataRossa di Terranova del Pollino".Il lavoro di caratterizzazione bio-agronomica intrapreso ha evidenziato una serie di peculiarità che rendonointeressanti queste vecchie varietà per il consumatore moderno. Tali varietà sono state oggetto di una primacaratterizzazione per individuare differenze e caratteristiche specifiche per poter realizzare, in una fase
Legume, cereal and forage landraces, selected over the time by local farmers and well adaptedto the climatic conditions of the Apulia region, are threatened by genetic erosion resulting from thegradual spread of more productive varieties. In order to collect, preserve and store these landracesin National or Regional gene banks (ex situ conservation) and/or directly in field under the strictlycontrol of local farmers (on farm conservation, a type of in situ conservation) a regional safeguardproject was established within the framework of the European Agricultural Programms for RuralDevelopment. The primary objective of the project, named with the acronym SaVeGraINPuglia, isthe collection, safeguard and preliminary evaluation and valorization of legume, cereal and foragelandraces present in the Apulia region.About 150 landraces were collected in different habitat and areas outside and inside protectedareas where traditional agricultural practices still survive. The collected germplasm was stored andsafeguarded both ex situ and in situ through the application of appropriate, international protocols.A preliminar characterisation is in progress. The project activities, coordinated by the Institute ofBiosciences and Bio-Resources of the National Research Council (IBBR-CNR) was carried out incollaboration with 20 partners operating in the regional territory and belonging to public researchorganizations, universities, parks, private companies and associations.The preliminary results of the project will be presented to enphasize the potential use oflandraces for the promotion of local products and the development of sustainable agricultu
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