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Gino Satta
Ruolo
Professore Associato
Organizzazione
Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Dipartimento
DIPARTIMENTO DI LETTERE LINGUE ARTI ITALIANISTICA E CULTURE COMPARATE
Area Scientifica
AREA 11 - Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche
Settore Scientifico Disciplinare
M-DEA/01 - Discipline Demoetnoantropologiche
Settore ERC 1° livello
Non Disponibile
Settore ERC 2° livello
Non Disponibile
Settore ERC 3° livello
Non Disponibile
In Benin, since the early 1990s, the Ouidah 92. Rencontre Afrique-Amériques. Festival des arts et de la culture vodun and the itinerary of The Slave Route under the aegis of Unesco, have been significant occasions aimed at connecting voodoo with the commemorations of the slave trade. Today, the official acknowledgement of an intangible and moral heritage of slavery's past goes hand in hand with the promotion of sacred sites and various events that expresses the (sometimes rediscovered) vivacity and legitimacy of ancient beliefs and cults. This relationship between the uses of memory and the worship activities can be observed through conflictual discourses on history and on the contemporary practices of ritualization and signification of "traditional" and popular religion as a form of globalized culture.
Il testo ricostruisce il contesto storico e culturale che fa da sfondo all'inchiesta del settimanale l'Espresso sulla miseria in Italia della primavera del 1959, con particolare riguardo alla parte che riguarda la Sardegna. Delinea la retorica modernizzatrice all'interno della quale si iscrive il tema della "miseria" e individua il rischio di un ribaltamento speculare di tale retorica nei tentativi di recupero nostalgico del "mondo tradizionale sardo".
Il testo del libro ricostruisce dal punto di vista storico e antropologico le premesse e le condizioni culturali dell'inchiesta sulla miseria condotta dal settimanale l'Espresso nel 1959, nel corso della quali Carlo Bavagnoli realizzò il ricco reportage fotografico qui riprodotto per la prima volta nella sua interezza.
Il testo riproduce, in modo parziale e introducendovi alcune modifiche, soprattutto bibliografiche, gli appunti elaborati in occasione del secondo incontro del Seminario Letture demartiniane, organizzato dall’Associazione Internazionale Ernesto de Martino in collaborazione con la Fondazione Lelio e Lisli Basso. L’incontro, che si è tenuto a Roma, presso la sala conferenze della Fondazione, il 18 febbraio 2016, aveva per oggetto la nuova edizione di Sud e magia curata da Fabio Dei e Antonio Fanelli (Donzelli 2015), e Il tarantismo oggi di Giovanni Pizza (Carocci 2015). Al seminario partecipavano, oltre a chi scrive, Fabio Dei, Antonio Fanelli, Giovanni Pizza.
La permanenza della schiavitù e della tratta, nonostante gli editti che - dalla fine del XIX secolo - avrebbero dovuto mettervi termine, ha costituito nella prima metà del XX uno tra i principali elementi della "questione etiopica". Paese indipendente ma oggetto delle mire coloniali britanniche, italiane e, in misura minore, francesi, l'Etiopia ha cercato riparo dalle minacciose pressioni occidentali tramite la richiesta di ammissione alla SDN. Ma proprio la questione della schiavitù ha rappresentato uno dei maggiori ostacoli frapposti dalle potenze coloniali alla sua ammissione. Una campagna di denuncia della schiavitù in Etiopia è stata lanciata da organi di stampa britannici nei primi anni '20, quando l'Etiopia iniziò il percorso che doveva portarla a far parte della società delle nazioni. Qualche anno più tardi, alla vigilia della guerra dichiarata dall'Italia, furono i mezzi d'informazione italiani a riprendere gli argomenti abolizionisti per giustificare, nell'interesse delle popolazioni indigene, l'azione colonizzatrice e civilizzatrice. Il saggio si propone di ricostruire il contesto della "questione etiopica", in particolare per quanto riguarda la tratta e la schiavitù, e di analizzare il modo in cui l'argomento abolizionista è stato utilizzato nella propaganda bellica italiana.
Il testo costituisce una rielaborazione della relazione introduttiva tenuta in occasione del seminario La crisi e l’oltre, organizzato dall’Associazione Internazionale Ernesto De Martino e dal comune di Bassano Romano (VT) il 23 e 24 ottobre 2015. Il seminario ha riunito un gruppo di studiosi, per la maggioranza antropologi, che hanno discusso del tema della crisi nelle varie declinazioni che esso assume nell’opera di De Martino, e dei modi in cui le sue interpretazioni e le sue analisi possono fornire strumenti per leggere la contemporaneità, secondo lo stile che era stato proprio dei seminari della Scuola Estiva di Alta Formazione di cui La crisi e l’oltre intendeva essere la prosecuzione ideale.
A partire dalle recenti riletture dell'Essai sur le don di Marcel Mauss, il saggio riflette sulla relazione tra dono, violenza e potere nel pensiero dell'autore, sulla filosofia implicita che la sostiene e sulle sue relazioni con altre interpretazioni del legame sociale.
L'articolo introduce il secondo numero della rivista, spiega le scelte operate dalla direzione e dalla redazione, illustra il contenuto delle diverse sezioni. Annuncia, infine, le iniziative in programma per cominciare a ripensare il lascito di Clara Gallini, a un anno dalla scomparsa, che costituiranno anche il nucleo centrale del prossimo numero nel 2018.
editoriale del primo numero della rivista della Associazione Internazionale Ernesto de Martino
L'articolo traccia i contorni e definisce i temi del numero di Parolechiave dedicato al Patrimonio culturale, mettendo in evidenza tre nodi problematici intorno ai quali intervengono i diversi autori del numero monografico. Questi nodi sono: l'inflazione patrimoniale (hartog), cioè la progressiva estensione cronologica, topografica e categoriale del concetto di patrimonio; la sua nuova dimensione internazionale che si afferma nel XX secolo e che trova realizzazione nell'istituzione dell'Unesco; l'affermarsi nel corso degli ultimi decenni di nuove concezioni patrimoniali, ispirate al tema dell'immateriale e promosse soprattutto da parte di alcuni paesi asiatici, ma sostenute anche da paesi africani e latino-americani.
presentazione redazionale del numero di Parolechiave dedicato a Migranti, nella quale vengono illustrate le scelte redazionali e la selezione degli articoli.
In una tavola rotonda che si è svolta il 7 novembre 2014 presso la Fondazione Basso a Roma, sei componenti del Comitato di direzione della rivista discutono i temi e i contenuti del volume dedicato alla Parolachiave "Socialismo". La discussione si sviluppa a partire da tre domande: 1) perché un numero dedicato a Socialismo; 2) attualità, inattualità, complessità e stratificazione del termine; 3) sua utilità in relazione a diverse problematiche. Gl interventi alla tavola rotonda, rivisti e integrati dagli autori, costituiscono l'introduzione del volume e l'esposizione delle questioni affrontate dagli autori, italiani e stranieri, in relazione alla Parolachiave.
The review aims to highlight some questions arising from the reading of Paini’s and Aria’s edited book La densità delle cose. Following the oceanian détour proposed by the editors, the review focuses on the innovative conception of the Ambassador objects as an alternative to repatriation and a key to the elaboration of a “shared heritization” perspective. Discussing the “theory of cultural creativity” and the conception of the “density of objects”, both based on the oceanian materials presented by the contributors, the review raises some questions about the different meanings of “sharing”, and highlights some practical and theoretical problems of a “shared heritization” perspective.
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