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Antonio Marsella
Ruolo
Ricercatore
Organizzazione
Università del Salento
Dipartimento
Dipartimento di Storia Società e Studi sull'Uomo
Area Scientifica
Area 14 - Scienze politiche e sociali
Settore Scientifico Disciplinare
SPS/07 - Sociologia Generale
Settore ERC 1° livello
Non Disponibile
Settore ERC 2° livello
Non Disponibile
Settore ERC 3° livello
Non Disponibile
Nel particolare momento di crisi che ci sta non poco disorientando e che peraltro si annuncia di lunga durata, si impone la necessità di riformulare non soltanto i dispositivi interni che regolamentano la formazione professionale, ma anche e soprattutto ripensare le correlazioni che la interconnettono con le diverse forme dell’economia – da quella immediatamente produttiva a quella propriamente finanziaria, fino agli effetti che si scaricano sulla cultura organizzativa in cui riverberano mutevoli riflessi sociali e politici. Ebbene, è a questa matassa inestricabile di problemi che rinvia quest’ultimo lavoro di Antonio Marsella, il quale – si badi bene – non affronta il rapporto meramente dialettico tra economia e educazione, muovendosi semmai lungo taluni snodi che ne evidenziano i ritardi irresponsabili, le assenze ingiustificabili. Ma come aggredirne le patologie culturali, le debolezze teoriche? Marsella ci invita a farlo aggirando le retoriche pedagogiche, le mode che ne hanno intrappolato il dibattito, affidandosi responsabilmente a pensare la formazione dall’interno delle scienze dell’educazione........ dalla Post-fazione di Mariarosa Bochicchio.
Il bricolage epistemologico qui utilizzato come risorsa metodologica ha dato fondamento all’ipotesi di un profilo che integra la competenza del ricercatore e la professionalità dell’assistente sociale. Un risultato reso possibile da un approccio fenomenologico alle pratiche istituzionali e soprattutto da una disponibilità a scandagliare in profondità le impalcature culturali con cui vengono rappresentandosi i luoghi in cui si incontrano gli attori sociali che affollano, con diversi compiti, i servizi sociali. L’oltrepassamento di barriere altrimenti resistenti al cambiamento ha consentito di svelare l’episteme di un modo umano di guardare a questo spicchio di mondo in cui s’intrecciano bisogni e competenze – e soprattutto di scorgere la possibilità di gestire con umana solidarietà la sua governance.
Il bricolage epistemologico qui utilizzato come risorsa metodologica ha dato fondamento all’ipotesi di un profilo che integra la competenza del ricercatore e la professionalità dell’assistente sociale. Un risultato reso possibile da un approccio fenomenologico alle pratiche istituzionali e soprattutto da una disponibilità a scandagliare in profondità le impalcature culturali con cui vengono rappresentandosi i luoghi in cui si incontrano gli attori sociali che affollano, con diversi compiti, i servizi sociali. L’oltrepassamento di barriere altrimenti resistenti al cambiamento ha consentito di svelare l’episteme di un modo umano di guardare a questo spicchio di mondo in cui s’intrecciano bisogni e competenze – e soprattutto di scorgere la possibilità di gestire con umana solidarietà la sua governance.
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