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Mario Lombardo
Ruolo
Professore Ordinario
Organizzazione
Università del Salento
Dipartimento
Dipartimento di Beni Culturali
Area Scientifica
AREA 10 - Scienze dell'antichita,filologico-letterarie e storico-artistiche
Settore Scientifico Disciplinare
L-ANT/02 - Storia Greca
Settore ERC 1° livello
SH - Social sciences and humanities
Settore ERC 2° livello
SH6 The Study of the Human Past: Archaeology and history
Settore ERC 3° livello
SH6_5 Ancient history
Partendo da unpasso della Politica di Aristotele si indagano le basi documentarie sulle quali poteva fondarsi la sua affermazione di una ampia e decisiva presenza di pescatori nel demos di Taranto, trovandone un riscontro indiziario anche in un frammento finora non considerato di Aristosseno.
Discussione delle esperienze di regalità tra età arcaica ed ellenistica nell'area del Golfo di Taranto
Si passano in rassegna le fonti letterarie su Caulonia, facendone emergere le problematiche principali in relazione alla ricostruzione della vicenda storica della città dalla fondazione al III sec. a.C.
Si riesaminano alcuni documenti epigrafici di Vaste leggendone la valenza funzionale funeraria nel quadro della documentazione complessiva dei rinvenimenti analoghi del centro messapico di Vaste.
Si prendono in esame le tradizioni di fondazione coloniale in cui figura l'intervento dell'oracolo delfico e, dopo una rasssegna critica degli studi relativi, si valorizza il carattere di eccezionalità, piuttosto che di 'normalità', che esse presentano nel panorama complessivo delle tradizioni di fondazione stesse, e in rapporto a quello delle colonie che svilupparono significativi rapporti col santuario pitico, traendone qualche inferenza sul piano interpretativo e ricostruttivo.
Si discutono i problemi posti dalle tradizioni oracolari di fondazione delle colonie greche arcaiche, così come sono stati impostati nella storiografia moderna a partire dall'Ottocento, mettendo in rilievo le prospettive interpretative attuali e suggerendo un nuovo approccio per poterne valutare l'eventuale attendibilità
Sintesi della storia di taranto tra epoca ellenistica ed Età repubblicna
Partendo da una iscrizione arcaica di recente rinvenuta a Olimpia, si riesamina il problema della colonizazione arcaica nell'Adriatico centro-settentrionale, e in particolare in Dalmazia, denunciandone la scarsa attendibilità.
Si discutono le laminette oracolari di Dodona in cui risultano menzionati personaggi qualificati come cittadini di Eraclea al fine di verificare se siano tutti da riferire alla Eraclea di Magna Grecia, come si è finora supposto, ma senza solide basi.
Si analizzano le documentazioni letterarie ed epigrafiche sulle figure degli horistài e sulle loro funzioni a partire dalle tavole di Eraclea, mettendo in rilievo la limitata diffusione di tali figure, attestate soprattutto ad Atene oltre che ad Eraclea, e il loro collegamento privilegiato con i terreni sacri.
Si prendono in esame e si discutono i principali aspetti dell'organizzazione politica e sociale dei Messapi tra V e IV sec. a.C., nonché delle loro vicende relazionali neiconfronti dei Greci, Tarentini, ma amvhe Ateniesi e altri.
Si presenta una sintesi degli aspetti principali della cultura e della storia dei Messapi
The present paper focus on native Iapygians in the 5th and 4th centuries B.C., looking at features and developments, in their society and in their external relations, which enable and qualify them to become producers, purchaser and utilizers of Apulian vases. We begin with a closer definition of the geographical limits of the territory interested by production and/or circulation (diffusion) of the Apulian pottery. Taking the ethnic denominations “Iapygians” in its most restricted, but also most precise meaning, the area interested includes all the today's Puglia and the Eastern Basilicata (Melfese, Metapontino and Siritis). This regional area corresponds roughly to ancient Iapygia (or Apulia), which emerges in ancient tradition as well as in archaeological record as occupied, in the period which concerns us, by three 'Iapygian' peoples, the Messapians in its Southern part (roughly the Salentine Peninsula), the Peucetians in Central Apulia and the Daunians in the North, including too the Melfese, now in Basilicata. Of these peoples, which are marked by different historical experiences even in their relations with the Greeks, the paper tries to outline the distinct social and cultural features, from settlements to funerary practices, from cults to literacy, looking for a better understanding of their different roles as producers, purchasers and users of Apulian Pottery.
Si passano in rassegna e si discutono gli orientamenti emersi nel dibattito storiografico moderno a proposito della lettura e interpretazione delle esperiensto politico-istiruzionali delle comunità poleiche della Magna Grecia in età arcaica e classica, con particolare attenzione alle problematiche dell'origine e sviluppo delle poleis greche in rapporto alle esperienze coloniali.
Si prendono in esame le principali opere di Jean Bérard sulla colonizzazione greca e se ne studiano i riflessi nella storiografia successiva nonché il rilievo scientifico nel panorama storiografico attuale.
Si mettono a fuoco le modalità con cui la storiografia antica e moderna ha affrontato il problema dei rapporti tra Atene e l'area adriatica, facendone emergere gli aspetti di peculiarità anche sul terreno della storia politica ed economica.
Si discutono gli aspetti epigrafici del graffito su un ostrakon rinvenuto a Soleto, facendone emergere gli elementi utilizzabili per una corretta detazione e valutazione dl documento.
Si discutono gli aspetti più interessanti e problematici, anche ai fini della valutazione di autenticità, della cd. Mappa di Soleto
Si propone un bilancio critico della più recente discussione sulla natura e le mogalità della colonizzazione greca in Occidente
Analisi delle tradizioni antiche sulle fondazioni coloniali e dei modelli interpretativi contempornei
Si discutono le tradizioni di fondazione delle colonie achee in Italia meridionale, facendone emergere nuove prospettive di interpretazione e ricostruzione storica.
Si analizzano le rappresentazioni sulla cd. trozzella di Copenhagen mettendone in relazione la produzione con il contesto territoriale e cronologico in cui le fonti collocano il conflitto tre Taranto e i Messapi, noto come 'barbaros polemos'.
Si tracciano le conclusioni dell'ampio programma di ricerca "Ramses", di cui il volume in questione raccoglie e i risultati.
Alla luce dei più recenti sviluppi della discussione e della problematica sulle fondazioni coloniali greche in occidente, si esaminano le documentazioni, specie epigrafiche, che ci possono fornire indizi significativi sulle modalita con cui le pratiche culturali delle città fondatrici trovano riscontro in quelle delle rispettive colonie
Si presenta una starordinaria scoperta sull'acropoli di Oria: un mosaico policromo che rinvia al lavoro di maestranze greche e all'esistenza di un edificio monumentale identificabile con il basileion o reggia messapica di cui riferisce strabone
The paper reviews the general features of the strong nexus of insularity and colonisation in literary sources and developes two case stedies on this topic.
This paper looks at Messapian inscriptions mentioning religious terms, such as god names and cult names and appellatives. It is divided in two parts. The first one aims at underlining the importance of quantitative analyses of the spatial and chronological distribution of those incriptions in order to can correctly infer from them useful elements of information about Messapian cultural practices, especially as regards the strong and peculiar link which seems to exist between funerary practices, epigraphical writing and cult practices, in the light of the high percentage of ‘religious’ terms that are recorded in incriptions found in funerary contexts. Thanks to those analyses, we can see that different centres and sub-regional areas of the so called ‘Messapian world’ experienced a great variety of practices in this field. The clearest example is that offered by Messapian funerary inscriptions presenting the term tabara (= priestess), employed as a hieronym or in connection with the godnames Damatra and Aprodita, both of Greek origin: their distribution, mainly in centres located in the isthmic area between Taranto and Brindisi, shows that this practice cannot be attributed to the whole of the Messapian world, as it developed essentially in the context of intercultural relations between those centres and the Greek colony of Tarentum. This suggests a radical revision of our studies on the so called ‘Messapian world’, looking firstly and mainly to peculiarities and differences in the picture offered by the archeological record of each of the different centres and sub-regional areas of the Salento peninsula. In the second part of this work I intend to recall the attention on a case study regarding the Messapian cave shrine of S. Maria d’Agnano, near Ostuni (BR), traditionally attributed, on the base of the archaeological record, to the cult of the goddess Demetra/Damatra. A recent and convincing analysis of the inscriptions found in that shrine has strongly pointed to the hypothesis of a cult tributed to a male deity, and prompts the opportunity of a stronger dialogue between archaeologists and epigraphists.
Storia di Taranto da Archita all'età romana
All'interno di un ampio contributo che illustra i problemi della documentazione epigrafica e letteraria sull'uso del vino nella società greca dell'Italia meridionale fra età arcaica ed età ellenistica, la sezione specificamente curata da F. Frisone analizza il quadro frammentario offerto dalle fonti letterarie e chiarisce il quadro storico e sociale che può definirsi in base al quadro documentario. Grazie a quest'analisi si individuano alcuni precisi nuclei generatori della tradizione storica e si precisano alcune originali ricostruzioni in merito alla funzione sociale e politica dell'uso del vino nelle società arcaiche della Magna Grecia.
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