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Letizia Gaeta
Ruolo
Professore Associato
Organizzazione
Università del Salento
Dipartimento
Dipartimento di Beni Culturali
Area Scientifica
AREA 10 - Scienze dell'antichita,filologico-letterarie e storico-artistiche
Settore Scientifico Disciplinare
L-ART/02 - Storia dell'Arte Moderna
Settore ERC 1° livello
SH - Social sciences and humanities
Settore ERC 2° livello
SH5 Cultures and Cultural Production: Literature, philology, cultural studies, anthropology, study of the arts, philosophy
Settore ERC 3° livello
SH5_6 History of art and architecture, arts-based research
Il saggio è incentrato sulla riconsiderazione critica di un nucleo di sculture in legno scolpite e dipinte, restituite agli studi nel 1950, e altresì sulla tessitura figurativa che mette a confronto pittura e scultura in età aragonese a Napoli e in Campania. L’impianto metodologico mira infatti a non separare le arti e al tempo stesso si pone l’obiettivo di ancorare siffatta produzione ad un sottofondo di voci rappresentato da fonti e storiografia. Vengono inoltre rese note numerose opere inedite.
Nel fitto brulicare di situazioni artistiche emergono le operose botteghe di scultori del marmo e intagliatori del legno in una coralità di rapporti societari risuonanti collaborazioni e concorrenza. L'arco cronologico scelto, 1570 circa-1607 circa, lascia registrare le trasformazioni di chiese e monasteri che fanno a gara nel commissionare soffitti in legno intagliato e dipinto, cornici sfavillanti di dorature, armadi di sagrestie, cori e altro. la lettura dello stile di questi manufatti artistici si accompagna e intreccia alla lettura di altre storie che hanno una solida base in fonti e documenti pressoché inediti
Di Juan de Borgogna, che Longhi considerò il “maggiore italianizzante” tra Quattrocento e Cinquecento, si affronta la formazione e il suo legame professionale con Pedro Berruguete. L’ampia costellazione culturale entro la quale Borgogna è inserito imponeva di studiarne la produzione artistica in rapporto al misterioso “Maestro di Bolea” e di delineare il contesto operativo delle botteghe del tempo. Il libro è altresì una storia della critica dei rapporti tra le due sponde del Mediterraneo e una serrata inchiesta sullo stile che racconta una storia figurativa fatta di relazioni umane e artistiche.
Rilettura del catalogo di Francesco Antonio Zimbalo scultore, alla luce degli studi degli ultimi dieci anni e con una disamina filologica del materiale a lui riferito.
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