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Maria Luisa De Rinaldis
Ruolo
Professore Associato
Organizzazione
Università del Salento
Dipartimento
Dipartimento di Studi Umanistici
Area Scientifica
AREA 10 - Scienze dell'antichita,filologico-letterarie e storico-artistiche
Settore Scientifico Disciplinare
L-LIN/10 - Letteratura Inglese
Settore ERC 1° livello
SH - Social sciences and humanities
Settore ERC 2° livello
SH5 Cultures and Cultural Production: Literature, philology, cultural studies, anthropology, study of the arts, philosophy
Settore ERC 3° livello
SH5_2 Theory and history of literature, comparative literature
Questo studio, articolato in quattro saggi, indaga il trattamento del personaggio nella saggistica e nella fiction di Walter Pater. Monna Lisa, Venere, Dioniso, l’Atleta sono figure derivate dalla storia dell’arte e dal mito. In un percorso che va da The Renaissance (1873) a Greek Studies (1895) viene mostrata l’elaborazione di un significativo passaggio dalla mimesi realistica del romanzo ottocentesco alla dissoluzione dei principi della rappresentazione del personaggio nella scrittura modernista. La figura della Monna Lisa viene analizzata nel contesto letterario e culturale, esplicitandone in particolare le connessioni con le tecnologie del visivo che nell’Ottocento costituiscono una forma di pre-cinema. Lo studio della figura della Venere mira a mostrare come Pater riproduca l’immagine della divinità alla luce di concezioni moderne della visione e della soggettività e come la sua teoria estetica segua un processo di crescente autonomia delle immagini. L’immagine della Venere nella scrittura di Pater viene inoltre messa a confronto con il metodo iconologico nella critica d’arte contemporanea di Aby Warburg. I processi di smaterializzazione e annullamento dei confini interno/esterno, realtà/finzione, movimento/stasi sono inoltre esplorati in relazione a Dioniso e nella scrittura sulla statuaria greca. Lo studio mostra come il racconto filmico di Pater proietti la modernità su un materiale derivato, instaurando come terreno privilegiato per il proprio atto narrativo quello della riproduzione.
Translations of contemporary polemical and political tracts attributed to or associated with Giacomo Castelvetro (1546-1616) show a rejection of a servile adherence to the source text and the effort to produce an autonomous, readable text, one that in many cases is stylistically elevated and hence ‘literary’. Like most Renaissance translators, Castelvetro changes the form of expression of the texts and adopts narrative strategies in order to increase their communicative potential and reinforce the message they convey. An analysis of extracts from the translations of Discourse of the Maner of the Discovery of this late intended Treason (1605) and Elizabeth I’s proclamation By the Queen on the Seizure of the Earls of Essex, Rutland, Southampton (1600) will show how, through changes in emphasis and syntax, the translations give prominence to certain ‘characters’ in the narratives such as Guy Fawkes and the Earl of Essex. The stylistic elevation of the source text, moreover, shows how Castelvetro’s translations respond to a strong rhetorical tradition.
This essay provides a survey of how Pater’s works spread to Italy through translation; after discussion of two early translations of The Renaissance, by Aldo De Rinaldis and Mario Praz, my own translation of Paters’ essays on Shakespeare is analysed in order to explore the challenges Pater’s texts pose to translators.
Il saggio analizza il ruolo di promotore della cultura inglese in Italia svolto da Giacomo Castelvetro, la cui specifica carriera di traduttore ha ricevuto fino ad oggi scarsa attenzione critica. Se si considera l’esiguità delle traduzioni dall’inglese in italiano nel periodo rinascimentale, il corpus di testi manoscritti e stampati collegati a Castelvetro (traduzioni di testi di Elisabetta I, William Cecil Lord Burghley, Giacomo I) costituisce un dato significativo, poiché dimostra che l’attività traduttiva continuava a favorire l’interazione culturale tra l’Inghilterra e l’Italia, e chiarisce la portata della connessione Venezia-Londra nel primi anni del XVI secolo. I richiami biografici e contestuali, in particolare in relazione al movimento veneziano pro-Riforma, e i molteplici riferimenti al metalinguaggio traduttivo, che riecheggia quello dei traduttori della versione Autorizzata delle Bibbia, sono funzionali al chiarimento delle pressioni culturali e ideologiche che influenzano le traduzioni di Castelvetro. Queste non sono copie passive, derivative, ma mostrano il coinvolgimento attivo ed ideologicamente marcato del traduttore, che opera tramite strategie di finzionalizzazione per promuovere una materia fortemente culture-bound. Si considerano in particolare gli spostamenti di enfasi riguardanti il personaggio di Guy Fawkes. Le traduzioni mostrano essenzialmente una dualità di strategie che costituiscono la norma traduttiva del corpus di testi preso in considerazione, attenuazione/distanziazione e intensificazione dei contenuti narrati, rispondenti, sul piano macro-sistemico, al rapporto dell’Italia della Contro-Riforma con l’Inghilterra protestante.
This essay provides a reading of the ‘character’ of Venus in Pater’s essay on Botticelli. Pater’s mobilization of past images is collocated within the context of late nineteenth-century and early twentieth-century visual culture.
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