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Stefania Sylos Labini
Ruolo
Ricercatore
Organizzazione
Università degli Studi di Foggia
Dipartimento
Dipartimento di Economia
Area Scientifica
Area 13 - Scienze economiche e statistiche
Settore Scientifico Disciplinare
SECS-P/11 - Economia degli Intermediari Finanziari
Settore ERC 1° livello
SH - Social sciences and humanities
Settore ERC 2° livello
SH1 Individuals, Markets and Organisations: Economics, finance and management
Settore ERC 3° livello
SH1_4 Financial economics; banking; corporate finance; international finance; accounting; auditing; insurance
Il presente articolo propone un’analisi del profilo patrimoniale, finanziario ed economico dell’universo dei Confidi 107 del Meridione con l’obiettivo di osservare le variazioni intervenute sugli equilibri gestionali durante la fase di trasformazione in intermediari vigilati. A tal fine, si è proceduto all’esame dei bilanci dei 13 Confidi maggiori con riferimento al triennio 2009-2011 e al confronto con eurofidi, che costituisce il benchmark di riferimento.
Si descrivono gli effetti dell'intervento della garanzia fornita da un confidi sui requisiti patrimoniali che le banche sono tenute ad accantonare.
La ricerca analizza il livello di disclosure in materia di gestione dei reclami di un campione di banche italiane, indagando al contempo sulle sue determi-nanti. L’indagine riguarda il periodo 2010-2012.
A distanza di molti anni dalle prime voci sul progetto di riforma dell’adeguatezza patrimoniale delle imprese di assicurazione, noto come “Solvency II”, il percorso di adeguamento dell’Italia non è ancora concluso. Completata la fase relativa all’emanazione della normativa primaria a livello europeo e nazionale, si è a tutt’oggi in fase di adeguamento della normativa secondaria nazionale. Il presente articolo esamina le linee guida in materia di governance emanate dall’EIOPA, l’Autorità Europea delle Assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali, e si focalizza sugli aspetti per i quali l’Italia risulta già compliant e su quelli per cui, invece, il processo di adeguamento è ancora in fase di completamento. Attraverso l’analisi puntuale della normativa, il presente contributo consente di far chiarezza sulle ragioni e i principi di fondo che sottendono la nuova regolamentazione, nonché fornisce talune linee interpretative sugli aspetti più controversi. Può rappresentare un’utile guida per gli operatori del settore che devono confrontarsi quotidianamente nell’applicazione delle nuove regole. L’analisi mette in luce che in molti aspetti la normativa regolamentare in vigore in Italia sembra aver anticipato i principi di Solvency II in materia di governance. In tal senso, si può affermare che l’Italia sia per certi versi precorritrice e che l’IVASS abbia giocato un ruolo fondamentale intervenendo in maniera tempestiva ed efficace nell’attuazione delle nuove regole di Solvibilità.
In anni recenti numerosi Confidi hanno realizzato il passaggio da Confidi “non vigilato” a “vigilato”. L’ampia letteratura esistente sull’argomento ha afrontato il tema dei potenziali benefci e/o svantaggi che potrebbero derivare dalla trasformazione. Il presente studio intende contribuire all’approfondimento della materia in oggetto esaminando un campione di Confidi che ha effettuato la trasformazione, allo scopo di verificare quali siano stati gli effetti tangibilidi un simile cambiamento. A tal fne vengono confrontati alcuni indicatori di performance dei Confidi nel periodo precedente e successivo alla trasformazione. I risultati evidenziano benefici più contenuti rispetto alle aspettative, sia in termini patrimoniali che reddituali. Una simile evidenza si spiega in parte con la concomitanza con la particolare fase di congiuntura economica negativa. Risultati parzialmente migliori sono osservabili per i Confidi del Centro Italia.
Nel corso del tempo e in seguito alla crisi finanziaria internazionale, l’industria del rating, da un lato, e il settore bancario, dall’atro, sono stati interessati da importanti cambiamenti. Nonostante sia confermato il dominio pressoché incontrastato delle tre agenzie storiche (Moody’s, Standard & Poor’s e Fitch), l’ambiente competitivo dell’industria del rating si è notevolmente modificato. Le agenzie più importanti hanno infatti avviato, nel corso degli ultimi anni, un processo di diversificazione correlata, con l’obiettivo di capitalizzare il proprio know-how, ampliare le fonti di ricavo e consolidare ulteriormente la propria leadership di mercato. Allo stesso tempo, in ambito bancario, l’ampio dibattito sorto in merito al rischio sistemico, la nuova regolamentazione sui regimi di risoluzione delle crisi bancarie e le novità introdotte nella disciplina sui requisiti minimi di adeguatezza patrimoniale hanno prodotto importanti mutamenti all’interno del settore. Tali novità si sono tradotte in un adeguamento delle procedure di determinazione dei rating delle banche. Il presente volume approfondisce il tema del rating bancario, corredando l’analisi delle logiche di attribuzione del rating bank-specific con uno studio empirico condotto sulle metriche finanziarie impiegate dalle tre maggiori agenzie di rating internazionali, fornendo utili indicazioni operative nell’ottica di consolidare un giudizio di rating positivo.
out of the 77 banking groups operating in Italy on 30 June 2011, The paper selected 12 banking institutions that implemented either stock option or stock grant plans over the years 2007-2010. The documentary analysis was carried out on 22 stock option and/or stock grant schemes and based on the examination of corporate governance reports, as well as information memoranda on incentive plans.
si descrivono le diverse soluzioni organizzative adottate dai confidi con riferimento alle principali attività svolte.
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