Le fornaci per la produzione della calce in Terra d'Otranto: da "carcare" a patrimonio industriale

Abstract

In Terra d'Otranto e nelle province di Bari e Foggia erano presenti numerose fornaci per la produzione della calce che in gergo venivano chiamate "carcare"; esse rappresentano i primi (e più arcaici) metodi di "fabbricazione" della calce. Grazie all'attività estrattiva (che si praticava in numerosi centri della Puglia, e in particolare di Terra d'Otranto), favorita dalla peculiare conformazione geologica ricca di giacimenti calcarei e alla stringente domanda di prodotti per l'edilizia, aumenta considerevolmente la produzione della calce; da qui la necessità di "fabbricare" e costruire fornaci che trasformavano la pietra calcarea in calce. La pietra da calce si calcinava a mezzo di una "carcara di campagna" per la cottura in cataste. Nel corso degli anni il sistema di cottura si perfezionò lentamente realizzando dei veri e propri forni ("carcare") intermittenti costituiti da una struttura lapidea parzialmente interrata e completamente fuori terra. Verso il 1950 circa, inizia una lenta fase di calo dovuta alla nascita delle fornaci in muratura che prevedono dei cicli continui di cottura ed una meccanizzazione del sistema produttivo; sul territorio si diffondono i "forni Villanova" o "forni a tino" o "forni a bottiglione".


Autore Pugliese

Tutti gli autori

  • Monte A.

Titolo volume/Rivista

Arkos


Anno di pubblicazione

2010

ISSN

1974-7950

ISBN

Non Disponibile


Numero di citazioni Wos

Nessuna citazione

Ultimo Aggiornamento Citazioni

Non Disponibile


Numero di citazioni Scopus

Non Disponibile

Ultimo Aggiornamento Citazioni

Non Disponibile


Settori ERC

Non Disponibile

Codici ASJC

Non Disponibile