Tre linguaggi nei musei: l'esempio delle superfici di Leonardo
Abstract
Un museo è oggi più che mai luogo di fusione di tre linguaggi: il linguaggio grafico-artistico, il linguaggio letterario e il linguaggio scientifico. Il visitatore cerca insieme all’opera d’arte la narrazione sulla sua genesi, sulla sua storia, una ipotesi sul significato. D’altra parte questa narrazione è frutto di ricerche. Non si deve solo pensare alle ricerche archeologiche, ma anche agli studi scientifici sulla struttura dell’oggetto artistico, agli studi ingegneristici che hanno consentito la disposizione in un determinato luogo del museo, ma anche agli studi fisici, chimici, geologici e matematici necessari alla conservazione del bene, al suo rilevamento e al suo mantenimento. Raccontare anche questo al turista è arricchire l’offerta museale. Viceversa se si tratta di un museo scientifico la visione di un oggetto non può prescindere dal racconto del suo utilizzo, ma anche del periodo storico scientifico in cui avviene la sua scoperta, delle analogie dell’oggetto con il mondo naturale, delle implicazioni di quell’oggetto nel contesto artistico. In questo lavoro si dà un esempio di fusione dei tre linguaggi seguendo il modello di Leonardo Sinisgalli disegnatore, poeta, ingegnere che ha segnato gran parte del 900 italiano.
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2017
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