Immunità parlamentari e Bill of Rights 1689: il confine mobile tra Legislativo e Giudiziario nel Regno Unito
Abstract
La pronuncia della Corte suprema del Regno Unito in commento costituisce per i giudici supremi l’occasione per avanzare limiti alle immunità parlamentari e accrescere i poteri del Giudiziario. Infatti, benché la sentenza non sorprenda per il dispositivo, indubbiamente contribuisce all’accentuazione del potere delle corti rispetto al Parlamento. Emerge, con evidenza, che la ricerca dell’equilibrio tra il riconoscimento delle immunità parlamentari e la tutela dei diritti individuali conduce all’ampliamento del potere delle Corti e ad una progressiva delimitazione dei poteri parlamentari. In sostanza l’operazione di bilanciamento operata dal Giudiziario conduce progressivamente all’ampliamento dei suoi poteri e alla crescente legittimazione della sua interferenza con il potere legislativo ed esecutivo. Tale sentenza dimostra lo slancio del giudiziario – rispetto al quale l’istituzione della Corte suprema non costituisce un’innovazione sostanziale, ma solo formale in termini di indipendenza rispetto agli altri poteri – nell’operare come moderatore dell’attività parlamentare ed esecutiva: peraltro, il principio della supremacy of Parliament e la preclusione alle corti del sindacato degli atti del potere legislativo escludono che la Corte suprema possa concepirsi come Corte costituzionale del Regno Unito e contribuiscono a individuare le ragioni della sua istituzione nell’esigenza di sancire l’indipendenza e l’imparzialità del potere giudiziario rispetto ai poteri legislativo ed esecutivo.
Anno di pubblicazione
2011
ISSN
2037-6677
ISBN
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