Il ciclo pittorico della grotta
Abstract
Per la prima volta, dopo i recenti restauri, è stato analizzato in maniera organica l’articolato ciclo pittorico che decora la Grotta del Peccato originale nei pressi di Matera. Il ciclo, che oggi occupa due pareti della struttura, prende le mosse sulla parete meridionale dagli episodi della Genesi che si concludono con scene relative al Peccato dei Progenitori; propone sulla zona alta della parete orientale episodi della vita di san Pietro, tratti dalla Passio Sanctorum Apostolorum Petri et Pauli, e nelle tre absidiole sottostanti gruppi di santi e sante, della Vergine, in abiti da basilissa, con il Bambino. Anche sulla parete occidentale dovevano essere presenti affreschi in continuità con quelli della Genesi, come è stato possibile chiarire. L’esame condotto ha portato, per un verso, a individuare nel riferimento petrino stretti legami con la Chiesa di Roma, ribaditi anche dalla presenza dell’Agnus Dei al di sopra dell’abside centrale; per l’altro a evidenziare l’originalità dei modelli utilizzati nelle scene della Genesi. In effetti chi ideò il ciclo propose per i primi episodi soluzioni iconografiche che non discendono dagli archetipi conosciuti (Codice Cotton) ma che sono improntate a una originalità compositiva del tutto nuova. Stilisticamente il ciclo, in cui si distinguono gli interventi di varie mani, l’utilizzazione di sagome per accelerare i tempi di lavoro, una breve interruzione nella stesura degli affreschi e il conseguente cambio di maestranze, presenta soluzioni che permettono di trovare agganci con gli affreschi di San Vincenzo al Volturno dell’epoca dell’abate Epifanio (824-842); di conseguenza la testimonianza materana può essere ascritta in modo convincente alla seconda metà del IX secolo, proprio sulla scia delle esperienze volturnensi. Meno definibili sono le funzioni della struttura, probabilmente di origine funeraria, sulla committenza, da riferire a un personaggio di alta levatura intellettuale, e sulla fruizione, inserita come è la grotta all’interno di una gravina, in parte occupata da un ridotto insediamento in rupe, certamente collegato con un casale sviluppatosi nel soprassuolo.
Anno di pubblicazione
2013
ISSN
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ISBN
9788867170975
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