Conservar innovando. La politica a Bari
Abstract
Occorre una certa dose di strabismo per approcciarsi alla politica barese e coglierne la contraddizione fondativa: conservatrice e novatrice ad un tempo. La sua classe dirigente si è dimostrata capace di far propri i diversi modelli di regolazione politica che si sono succeduti nel tempo, massimizzando in ogni stagione i benefici attingibili dalle configurazioni egemoni. Forte di questa duttilità, Bari si atteggia a prima della classe dentro lo scenario meridionale (e non solo), ma la sua aura novatrice fa spesso velo alla continuità, poiché l’obiettivo di fondo resta sempre quello di offrire ai detentori del potere e delle risorse ciò di cui essi fanno di volta in volta richiesta. Spesso il ritardo con il quale giunge ad un appuntamento con la storia (determinato quasi sempre dalla riluttanza a staccarsi dagli assetti di potere consolidati) permette a Bari di ritrovarsi in anticipo sugli appuntamenti successivi. Per questo, appare contemporaneamente culla dell’innovazione e rifugio della conservazione. Anticipataria e ritardaria. Disorientando gli analisti. Questo “ossimoro” è stato declinato in maniera specifica in ciascuna delle principali stagioni politiche dell’era repubblicana.
Anno di pubblicazione
2016
ISSN
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ISBN
9788858127131
Numero di citazioni Wos
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