Città chiuse città aperte.
Abstract
Le trasformazioni urbane che segnano il passaggio dalla città antica a quella moderna tra XVIII e XIX secolo si concretizzano visivamente attraverso nuovi metodi di rappresentazione. Il caso di Bari è emblematico di questo passaggio. Alla città murata medievale, caratterizzata da strade strette e tortuose in cui si aprono di tanto in tanto piazze sei-settecentesche, fa fronte il compatto e geometrico impianto illuminista disegnato dall’architetto Gimma nel primo decennio del XIX secolo. Si passa dalle settecentesche vedute a volo d’uccello, che riprendono in un unico colpo d’occhio una imprecisa forma urbis racchiusa nelle mura con evidenziati i maggiori edifici, alla redazione del nuovo piano urbanistico sulla base di mappe topografiche di concezione moderna. La nascita del Borgo Murattiano nel 1813 vedrà l’abbattimento del fronte sud delle mura sostituito dalla palaziata del nuovo Corso Ferdinandeo che chiuderà completamente alla vista la città medievale. Da ora in poi la percezione, e quindi la rappresentazione, della città cambierà definitivamente.
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2014
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