The city structure in time and the “a priori” form of new urban configurations
Abstract
Uno dei principali problemi della grande città - delle odierne megalopoli - è la dissoluzione dell’idea di forma urbis tradizionale e dell’identità urbana. Se ancora nella metropoli statunitense, divenuta tale in soli tre secoli, pur nell’esasperata iterazione seriale dei quartieri, sono ancora riconoscibili quei rapporti necessari fra le diverse parti di territorio e appare chiara la dialettica tra costruito e agro, tra centro e periferia, tra residenza e produzione (anche terziario), nelle nuove realtà tutto è ormai incontrollato e spesso ridotto a un cumulo informe di costruito. La concentrazione di milioni di residenti, risultato di un esasperato processo di urbanizzazione che ha generato un amplificato disordine degli spazi urbani, sta determinando un nuovo e inaspettato grado di consumo del territorio e la rovina di ogni possibile equilibrio sociale. Un luogo in cui l’indifferenza gerarchica è la legge dominante dell’insieme edificato, mancando del tutto una struttura che possa assicurare, come nella migliore tradizione delle città (e della stessa metropoli), l’equilibrato rapporto tra il costruito residenziale, le aree del terziario, i luoghi commerciali, la produzione, in tutte le scale possibili dello spazio urbano. E questo spazio sta assumendo l’aspetto paradossale di una forma a priori, risultando equivalente e omogeneo in molte sue parti. Nuove icone di rappresentazione identificabili nei cosiddetti “contenitori” vi si inseriscono a caso, col tentativo illusorio di ri-polarizzare la città. Situazioni urbane complesse e architetture che sembrano oggi voler evocare quella condizione di rapido dinamismo, specifico dell’esistenza nel nuovo millennio, proiettato in una dimensione effimera e transeunte e ricercata attraverso un’idea di leggerezza, trasparenza, moto. Gli insegnamenti di Caratteri tipologici e morfologici dell’architettura e di Progettazione architettonica, istituiti presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Bari e affidati a chi scrive, si occupano dello studio dei processi evolutivi di mutazione che richiamano (generalmente) la complessità urbana, al fine di diffondere quel sapere necessario alla conoscenza delle dinamiche urbane. I principali modi di manifestarsi dell’organismo urbano, con le sue innumerevoli e complesse contraddizioni, considerati in “forma” di concetto, diventano peraltro fonte iniziale della riflessione progettuale. Questa, specialmente per le questioni urbane complesse, va intesa con un’accezione che rende evidente il carattere dominante della nostra epoca, cioè l’attitudine a essere attivi e propositivi nel trasformare il passato, nell’infuturarsi. Atteggiamento che esprime la nostra capacità di essere fattivi per mezzo di un esercizio critico non parassitario e di rottura con il passato ma in piena continuità con quanto storicamente trasmesso ed ereditato. Visione adeguatamente esplicata dal termine tedesco Machenschaft. The main trouble for a big city - as a megalopolis - is the d
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2013
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