Riletture di Beccaria nella processual-penalistica italiana del XX secolo

Abstract

Il saggio ripercorre la fortuna del “Dei delitti e delle pene” nella penalistica italiana del XX secolo, soffermandosi in particolare sull'eredità processualistica lasciata, in Italia, dal testo beccariano. Da tale prospettiva la lezione dell'illuminista lombardo appare realmente metabolizzata soltanto a partire dalle celebrazioni del bicentenario, ossia in pieno clima repubblicano, principalmente per merito della riscoperta in chiave 'civile' ad opera di Piero Calamandrei. Prima di allora, il pamphlet era stato accantonato dall’indirizzo tecnico giuridico; il fascismo, che pure lo aveva celebrato come gloria nazionale, lo aveva ampiamente tradito nei presupposti ideologici e nella riforma dei codici. Nella parte conclusiva il lavoro traccia un bilancio dell’influenza di Beccaria sulla cultura processual-penalistica dell’Italia di fine Novecento, con riguardo sia ad alcuni istituti del rito sia all'istanza 'politica' del giusto processo.


Autore Pugliese

Tutti gli autori

  • Miletti M.N.

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2015

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