PLACING CARESPUNTI IN TEMA DI PATERNALISMO PENALE
Abstract
Assunzione di rischi e decisioni autolesioniste rappresentano i principali ambiti di emersione della discussione sul tema dei rapporti tra paternalismo e diritto penale. In positivo, del paternalismo può essere sottolineato il carattere che rimanda alla dimensione “paterna” del “prendersi cura”, ovvero di quella solidarietà riconosciuta secondo modulazioni variabili come irrinunciabile dalla società, secondo il modello tutelare, che riconosce speciali obblighi solidaristici, a carico tanto dei singoli quanto ai pubblici poteri, di intervenire a salvaguardia delle persone quando non vogliano o non possano tutelare da sé i propri beni fondamentali. Spesso peraltro il concetto assume una connotazione semantica negativa, quale ingerenza indebita di chi si fa rappresentante degli interessi altrui per decidere e agire al suo posto, sul presupposto di conoscere le reali esigenze altrui meglio del suo stesso titolare: pertanto sinonimo di dominio prepotente, usurpazione patriarcale dei diritti altrui, dispotismo, quindi insulto alla libertà di autodeterminazione. Oggi la maggiore divaricazione tra le concezioni della libertà individuale non sta più tanto nel binomio paternalismo-antipaternalismo, dovendosi riconoscere che solo il secondo ha legittima cittadinanza nel contesto di una visione rispettosa delle prerogative del cittadino di fronte ai pubblici poteri, ma semmai nel rilievo che si ritiene di dover assegnare alla tutela della persona in condizione di vulnerabilità. Attraverso confronto con il dibattito ormai vastissimo sul tema, soprattutto a partire dal pensiero feinberghiano, si riprendono le questioni dei limiti della garanzia formale del volenti non fit iniuria, dei rapporti tra paternalismo soft e hard, degli obblighi di auto-protezione, del significato del Harm Principle e dell’inviolabilità dell’autonomia, degli atti di disposizione manu aliena. E si sottolineano criticamente i deficit del diritto penale libertario, sui piani della tendenza espansione nella progressione dei diritti, della protezione dei più deboli, dell’autocomprensione sociale, della garanzia della solidarietà minima.
Anno di pubblicazione
2011
ISSN
1972-3857
ISBN
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