Linguistica e filosofia del linguaggio in Saussure
Abstract
Nelle Prolusioni ginevrine del 1891 Saussure pone questioni che oggi trovano pieno sviluppo nella ricerca linguistica e semiotica, come quella del nesso tra il linguaggio, il parlare e la costituzione biologica dell'umano. La diversità delle lingue è legata - secondo il Maestro di Ginevra - all'interazione della continuità del parlare con le realtà storiche e geografiche. Il parlare è la forza propulsiva che garantisce la vita e la trasmissione delle lingue storico-naturali. La facoltà naturale del linguaggio si esplica nella condizione sociale storica del parlante. Ciò costituisce la peculiarità della semiosi umana ed amplia l'orizzonte della linguistica che non più soltanto la teoria delle lingue verbali ma di tutti i sistemi segnici, arrivando a investire questioni di carattere cognitivo. Saussure inserisce il verbale su un più ampio sfondo mentale, su un dominio non verbale del pensiero, aperto al mondo delle percezioni. La sua linguistica è pertanto compatibile con una filosofia del linguaggio che esplora i margini esterni dei segni verbali e dei segni non verbali, e le condizioni più profonde della linguistica stessa e della semiotica, correggendo "ante litteram" certe posizioni dello strutturalismo.
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2011
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