Le guerre della ex Jugoslavia e la crisi della sicurezza collettiva
Abstract
L’incapacità delle Nazioni Unite di intervenire nelle guerre inter-etniche, che causarono la dissoluzione della Jugoslavia, è stata definita dal diplomatico statunitense Richard Holbrooke, negoziatore degli accordi di Dayton per la pace in Bosnia, «il più grande fallimento della sicurezza collettiva occidentale dagli anni Trenta» . Altrettanto critico è stato lo stesso Segretario Generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite dell'epoca, il politico e diplomatico egiziano, Boutros Boutros-Ghali, secondo il quale l'intervento dei caschi blu in Bosnia si è rivelato una missione oltremodo complicata e rischiosa, capace di condurre l'azione dell'Onu «al disastro» . In effetti, le numerose difficoltà nel gestire il conflitto armato esploso tra i popoli jugoslavi hanno fatto precipitare le Nazioni Unite in una crisi talmente profonda da rendere l'Organizzazione stessa, nata alla fine della seconda guerra mondiale per impedire il ripetersi delle tragedie che avevano devastato l’Europa per due volte nel giro di pochi decenni, del tutto marginale nella risoluzione delle principali crisi locali e internazionali degli ultimi vent'anni.
Autore Pugliese
Tutti gli autori
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Bucarelli M.
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Anno di pubblicazione
2017
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