Il paradosso della libertà. Una lettura politica di Maria Zambrano
Abstract
Il legame con la politica è un aspetto nodale della filosofia e della biografia di María Zambrano che è rimasto piuttosto disatteso dalla letteratura critica. È Zambrano stessa a dichiarare che la sua giovinezza «fu “la” politica», riferendosi alla propria militanza per la promozione della Repubblica e alla propria partecipazione alla Guerra Civile. Questo studio dimostra che sulla politica Zambrano non cessò di riflettere nel corso del suo lungo esilio e fin dopo il suo ritorno in Spagna. Gli undici capitoli del volume seguono le tappe di questa riflessione sul piano storico e su quello teorico-filosofico. Sul piano storico ricostruiscono le circostanze politiche cui il pensiero di Zambrano risponde e la tradizione di pensiero con la quale mantiene un dibattito vivo, approfondendo in particolare il suo dialogo con: Nietzsche, Bergson, Scheler, Heidegger, Weil, Benjamin, de Rougemont, Mounier, Ortega, Croce. Sul piano teorico, mettono a fuoco alcune questioni e nodi rilevanti nell’opera di Zambrano che permangono attuali nella riflessione contemporanea sulla crisi e sulle antinomie della Politica: la libertà, la persona, la comunità, l’utopia, l’immaginazione nella sua relazione con il giudizio, la misericordia, il silenzio, la differenza sessuale. In questa direzione, il volume tesse la trama di un dialogo anacronistico tra l’opera zambraniana e quella di autori contemporanei quali Adriana Cavarero, Marisa Forcina, Françoise Collin, Wendy Brown, Jean Luc Nancy, Georges Didi Huberman, Paul Ricoeur, Roberto Esposito, Michel Foucault.
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2017
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