I resti faunistici provenienti dagli scavi di Tas Silg a Malta: testimonianze di pratiche rituali

Abstract

Nel presente lavoro vengono presentati i risultati delle analisi archeozoologiche condotte sul materiale faunistico proveniente dallo scavo della “vasca 52” del santuario fenicio-punico di Tas Silġa Malta. Tale struttura fu verosimilmente utilizzata per pratiche di abluzione e poi obliterata tra la seconda metà del II e il I secolo a.C. da uno scarico ricco di ceramica e resti faunistici. Lo scavo, condotto nel 1968 dalla compianta prof. A. Ciasca, ha permesso tra l’altro il recupero di un’ingente quantità di resti di animali che vengono qui presentati in modo esauriente. Si tratta prevalentemente di resti di caprovini e di pesci pregiati come sparidi, serranidi e scaridi che dovevano essere preparati e consumati sul luogo come testimoniano le analisi gas-cromatografiche effettuate sulle ceramiche recuperate. Tra i molluschi sono presenti soprattutto cuori, vongole veraci e seppie; completano il quadro dei prodotti di origine marina numerose spine di ricci di mare e alcune chele di granchio.


Tutti gli autori

  • De Grossi Mazzorin J. , Battafarano M.

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2012

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