Brutto di volto, dedito al vizio e ai soprusi”. Giovanni Bernardino Bonifacio, marchese d’Oria, secondo il giudizio “controriformista” dell’arcidiacono Errico e di Domenico R. Greco.
Abstract
In questo lavoro si analizza il giudizio di due storici locali come Francesco Errico e Domenico Ruggiero Greco. Ciò è stato possibile grazie ad un recente scavo archivistico e bibliografico che ci ha fatto ritrovare le opere di questi autori, necessarie per inquadrare in maniera più completa la figura del marchese d'Oria. L'Errico risulta essere un convinto accusatore del Bonifacio al punto che in "Cenni storici sulla città di Oria" lo definisce di “indole cattiva e prepotente, fu deposto [dal Viceré Alcalà dall’ufficio di Giustiziere del Regno] e si ritirò nella rocca Sveva del suo Marchesato Oritano”. Il Greco, seppur più indulgente, è convinto che le scelte del marchese siano "fuori dalla grazie di Dio" e sostiene (erroneamente) che egli si sia convertito in punto di morte.
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2012
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