Ape e Ambiente: Biomonitoraggio e Valorizzazione dei Prodotti dell’alveare Pugliesi
Acronimo
APABIVAPP
Tipologia Ambito fonte
Regionale
Programma
DGR Puglia "Ricerca in Agricoltura" 2012-2014
Call / Bando / Intervento specifico
Avviso per Proposte proget. di Ricerca e Speriment. in Agricol.
Capofila/Coordinatore
Università Degli Studi Di Bari Aldo MoroSoggetti Partner Pugliesi
- Università Degli Studi Di Bari Aldo Moro
- GAL "Le Città Di Castel Del Monte"
- MURGIA SVILUPPO SCARL
Soggetti Partner Non Pugliesi
- Non Disponibile
Referente Scientifico
Costo Totale del Progetto
150.000,00 €
Contributo Totale del Progetto
100.000,00 €
Data di inizio
2017
Data di fine
15/11/19
Abstract
Il progetto prevede quattro aree di ricerca e sviluppo: a) valorizzazione del miele pugliese, b) incremento delle produzioni di frutta locale; c) realizzazione di “filiera integrata” con operatori adeguatamente formati; d) valutazione delle contaminazioni ambientali tramite l’ape bioindicatore. a) Al fine di intraprendere specifiche azioni di tutela del miele pugliese (es. inserimento nel paniere dei prodotti a marchio “Prodotti di Qualità Puglia”), documentandone origine, qualità e sicurezza sanitaria, risulta importante l’individuazione di flora nettarifera caratterizzante il territorio (es. asfodelo, ciliegio, mandorlo, eucalipto ecc.) che consenta la produzione di mieli unifloreali con requisiti organolettici, qualitativi e salutistici peculiari del territorio di produzione. Il progetto quindi prevede ai fini della caratterizzazione dei mieli, l’inserimento di stazioni di monitoraggio (apiari) dislocate sul territorio, l’individuazione della vegetazione autoctona e la determinazione, attraverso analisi chimico-fisiche, delle tipologie di miele per le quali il territorio risulta più vocato. Il progetto si prefigge altresì l’integrazione di flora nettarifera, tipicamente mediterranea (rosmarino, lavanda, timo, ecc.), che assicuri la continuità produttiva delle api, e l’introduzione di famiglie certificate in purezza di Apis mellifera ligustica nelle zone scelte per l’esecuzione dello studio. b) Il progetto si prefigge di qualificare e valorizzare le principali produzioni dei frutticoltori pugliesi (ciliegio, mandorlo, albicocco, pesco), di grande interesse internazionale, per varietà e qualità, migliorandone le perfomance produttive qualitative e quantitative attraverso l’ottimizzazione dell’impollinazione. Incrementare tali produzioni regionali ha rilevante importanza economica con ricadute sull’indotto ad esse correlato (es. produzione di confetture, succhi di frutta, IV gamma, ecc.), e sulle prospettive lavorative e sociali. Il progetto prevede anche l’inserimento di fioriture di bordo campo (tipiche della flora mediterranea) che garantirà la continuità del servizio di impollinazione crociata. Pertanto saranno introdotti, all'inizio di ogni fioritura, 3 alveari/ettaro, e si valuterà l’incremento produttivo realizzato nella produzione primaria frutticola. Il reimpianto della flora mediterranea si tradurrà nella realizzazione di “fasce tampone” nel territorio pugliese, che assumono la duplice valenza di valorizzazione paesaggistica, importante anche per le attività turistiche, e di ripristino, salvaguardia e potenziamento dell’equilibrio flora/fauna autoctona a beneficio dell’”ecosistema Puglia”. c) La realizzazione delle “filiera integrata” agricoltura/apicoltura sarà attuata attraverso la scelta, la sensibilizzazione e la formazione degli operatori della produzione primaria frutticola verso le problematiche legate all’uso improprio di fitofarmaci, e alle conseguenti ricadute negative sulle produzioni di miele e sul benessere delle api. Si intende pertanto organizzare corsi di base di tecniche apistiche, indispensabili per il mantenimento in salute delle arnie previste dal progetto e allocate presso gli stessi affidatari delle arnie, aperti anche a giovani inoccupati pugliesi. La formazione e il supporto tecnico/scientifico hanno anche lo scopo di creare un consorzio di produttori di “mieli di Puglia” che sarà anche collettore di altri prodotti dell’alveare, di qualità certificata, da avviare al mercato (es. pappa reale, propoli, polline). d) L’analisi del contesto ambientale in cui gli apiari saranno inseriti verrà monitorato dall’attività bottinatrice delle api; le indagini analitiche condotte sul miele per la ricerca dei contaminanti ambientali, forniranno indicazioni sullo stato di salute del territorio e conseguentemente anche indicazioni sanitarie sulle produzione frutticole. In particolare per quanto attiene la presenza di taluni contaminanti ambientali (metalli pesanti, diossine, PCB e composti organoclorurati), in relazione alle particolari caratteristiche chimico-fisiche di tali molecole e del relativo bioaccumulo in matrici altamente lipofiliche, verrà analizzata anche la cera prodotta negli apiari, che assume la valenza di “memoria farmacologica” dell’arnia e che bioconcentra tutte le sostanze lipofile presenti nell’ambiente e raccolte dall’ape. Inoltre, verrà attuato un campionamento sulle api finalizzato alla ricerca di alcuni fitofarmaci, con particolare riferimento alle molecole (es. neonicotinoidi) che la bibliografia scientifica ha indicato come indicatori di avvenuti trattamenti, attualmente non consentiti, e che hanno fortemente accentuato la problematica dello spopolamento degli alveari (CCD). In considerazione della peculiare attività tossica di tali sostanze per gli insetti pronubi, sussiste l’ipotesi scientifica che le api venute in contatto con tali molecole muoiano in così breve tempo, da non riuscire a tornare nell’arnia. Pertanto il dato analitico relativo all’assenza di questi fitofarmaci nel miele, non è indice assoluto di assenza di contaminazione ambientale.
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