Quello di Lotta continua è un caso per molti versi atipico nel panorama della sinistra extraparlamentare italiana. Programmi e slogan segnano, rispetto alle altre organizzazioni, un anticipo destinato a rivelarsi spesso incolmabile nel percepire il profondo cambiamento che stava investendo società e sistemi politici occidentali. Le raffinate tecniche di comunicazione che ne hanno caratterizzato la testata, il rapporto con il patrimonio simbolico ed iconografico del Maggio francese e l'innesto, in questo, di una componente originale anche sul piano squisitamente giornalistico, sono al contempo causa effetto di questa “anomalia”, raccontarla permette di assumere una prospettiva che, pur saldamente legata agli anni Settanta, spinge il nostro sguardo fino ai confini del ventennio successivo.