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Grazia Distaso
Ruolo
Professore Ordinario
Organizzazione
Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Dipartimento
DIPARTIMENTO DI LETTERE LINGUE ARTI ITALIANISTICA E CULTURE COMPARATE
Area Scientifica
AREA 10 - Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche
Settore Scientifico Disciplinare
L-FIL-LET/10 - Letteratura Italiana
Settore ERC 1° livello
Non Disponibile
Settore ERC 2° livello
Non Disponibile
Settore ERC 3° livello
Non Disponibile
Il volume propone una lettura critica integrale della "Secchia rapita" di Alessandro Tassoni. A quel poema di centrale importanza nella letteratura secentesca italiana e di rilevante risonanza europea viene così dedicata un'attenzione sistematica come quella che risale alla tradizione delle letture dantesche e che per il Seicento è stata concessa all'"Adone". Secondo lo schema di tale tradizione, l'esame della "Secchia rapita" procede canto per canto, ciascuno dei quali è affidato a un critico diverso (Davide Conrieri, Daria Perocco, Rinaldo Rinaldi, Giovanna Scianatico, Maria Teresa Girardi, Marco Corradini, Andrea Lazzarini, Maria Cristina Cabani, Elisabetta Selmi, Grazia Distaso, Marco Leone, Quinto Marini). A queste dodici letture si aggiungono due saggi: uno, di Pasquale Guaragnella, dedicato alla poetica di Tassoni e alla specificità della sua soluzione eroicomica; l'altro, di Massimiliano Rossi, dedicato alla corrispondenza tra congegni retorici operanti nella "Secchia rapita" e congegni teatrali operanti in coeve rappresentazioni festive. Il volume mette a frutto in maniera concreta, ossia in contatto diretto e continuo con il testo poetico, le tante acquisizioni di ordine filologico ed esegetico che negli ultimi decenni hanno arricchito la bibliografia tassoniana: dalla pubblicazione di inediti alle edizioni critiche del poema ai contributi interpretativi.
Questo libro … assume il valore di una testimonianza della svolta barocca e dei rapporti fra l’Italia e la Spagna a suo tempo studiati magistralmente da Benedetto Croce. Ma va al di là di questa testimonianza che riguarda una vicenda ormai ben nota della storia culturale italiana. Il fatto che sia stato un intellettuale della corte di Gian Girolamo Acquaviva a vivere questa esperienza e a lasciarne una traccia così consistente, fa parte di quel recupero che il “Centro Ricerche di Storia ed Arte” di Conversano ha portato avanti in questi ultimi decenni». Dalla Prefazione di Francesco Tateo «[...] Questo senso di completo disinganno connota anche l’ultima opera del Tarsia, la Vida di don Francisco de Quevedo y Villegas, del 1663, che ora possiamo leggere nella bella traduzione di Ines Ravasini, dedicata all’illustre scrittore e poeta spagnolo morto nel 1645, nella cui parabola esistenziale l’abate rinviene il suo doppio: letterato di corte - legato anch’egli a un potente uomo di potere, il duca di Osuna -, dopo alterne fortune e tristi vicissitudini, disilluso delle cose del mondo, morì solo e povero, confidando unicamente in Dio». Dall’Introduzione di Caterina Lavarra
Questo libro è un atto di omaggio alla memoria di Virgilio Paladini, docente ordinario di Letteratura latina nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bari dal 1955 al 1967. Vi sono raccolti, oltre agli indirizzi di saluto del Rettore dell’Università, della Preside della Facoltà e di un rappresentante della famiglia Paladini, i saggi dei suoi allievi, che il 16 maggio 2012 – nell’anno centenario della nascita – lo hanno ricordato nell’Aula Magna dell’Ateneo, degna cornice istituzionale per proporre, a distanza di tanti anni dalla prematura scomparsa del professore (1971), alcune riflessioni sulla sua figura di studioso e di uomo. Sono altresì raccolti – nelle pagine finali dell’opuscolo – alcuni brevi scritti dello stesso Paladini, specimina significativi della sua variegata produzione scientifica e culturale.
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