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Daniela Castaldo
Ruolo
Professore Associato
Organizzazione
Università del Salento
Dipartimento
Dipartimento di Beni Culturali
Area Scientifica
AREA 10 - Scienze dell'antichita,filologico-letterarie e storico-artistiche
Settore Scientifico Disciplinare
L-ART/07 - Musicologia e Storia della Musica
Settore ERC 1° livello
SH - Social sciences and humanities
Settore ERC 2° livello
SH5 Cultures and Cultural Production: Literature, philology, cultural studies, anthropology, study of the arts, philosophy
Settore ERC 3° livello
SH5_5 Music and musicology; history of music
During the late 1530s Amico Aspertini (1474–1552) painted a cycle of frescoes at the castle belonging to the Isolani family at Minerbio, near Bologna. The frescoes are located in three rooms (possibly used as studioli) in the tower on the north side of the castle and they were all inspired by the classical world: Hercules and his Twelve Labors, Mars, and Apollo and the Muses. Aspertini was a man of culture, a friend of scholars, philologists and humanists, and he frequented the most culturally advanced circles of Bologna animated by the Bentivoglio court and featured by the knowledge and the study of the classical world. His model for the cycle of Apollo and the Muses were the so-called Mantegna Tarocchi, but he made many changes, both in the objects and musical instruments held by the characters, and by inserting new figures which did not appear in the series. As a repercussion, this practice somehow upset the symbolic meaning of the original model. Apollo, god of music and poetry, is represented with a shawm, contrary to the iconographical tradition portraying him with a string instrument. The wind instrument might allude to the power of Eloquence, and thus of Rhetoric that in the Renaissance period were closely related to Poetry
Attraverso lo studio dei testi e delle immagini si evince come alcuni temi musicali siano elementi centrali nella propaganda politica di Augusto. Il tema di Ercole citaredo in età romana e le sue riprese fra Cinque e Sicento.
Partendo dalla scena illustrata su una lastra di marmo rinvenuta lungo la via Appia, nei pressi di Roma, l’articolo prende in esame alcune rappresentazioni di musicisti neri impegnati in rituali del culto culto di Iside e di altre divinità egiziane
L’indagine sui materiali archeologici di interesse musicale, intesi sia come testimonianze iconografiche, sia come resti di strumenti musicali o di oggetti sonori, coinvolge diverse discipline, coordinate ed integrate tra loro secondo modalità determinate dai reperti oggetto di studio. Partendo, quando possibile, dalle loro caratteristiche sonore, questo lavoro evidenzia come e perché tali oggetti fossero usati e a quale fine fossero destinati, permettendo di far luce su alcuni aspetti della musica degli antichi popoli italici e dei Romani.
Studio di alcuni temi musicali nell'iconografia delle monete romane di età repubblicana e di come essi connotino di volta in volta popoli, divinità, magistrature e concetti.
Presenza e ruolo della musica presso alcuni popoli della Magna Grecia (Campania e della Puglia) tra V e III sec. a.C. Sono definiti "senza note" perché non si hanno testimonianza scritte relative alla loro musica.
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