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IDROGEO
Acronimo
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Partita Iva
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Codice ATECO
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Data di costituzione
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Descrizione sintetica dell'oggetto sociale
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Il progetto si propone di proseguire nello sviluppo del settore dell’Osservazione della Terra e della gestione delle emergenze. In particolare, esso si focalizza sulla necessità di tempi di rivisitazione più brevi nei sistemi di osservazione, sulla capacità di utilizzare i sensori di diversa natura (ad esempio il radar, ottici) e, infine, sull’utilizzo di questi strumenti più flessibile e rapido. Questo aiuterà a gestire in modo più efficace le fasi di pre-disastro, risposta al disastro e post sisastro.
Il progetto prevede lo sviluppo di una ricerca scientifica fortemente multidisciplinare per la definizione di una metodologia di previsione del rischio da frana che possa essere di riferimento nella pianificazione di centri urbani minori aventi sede in zone di catena, ove generalmente sono diffusi dissesti franosi ed i conseguenti danni alle strutture. Gli ambiti scientifici coinvolti sono quelli della geotecnica, della geologia e geologia applicata, della topografia, della scienza e della tecnica delle costruzioni e della pianificazione ed urbanistica. Si intende sviluppare detta metodologia sulla base delle più avanzate conoscenze scientifiche nei campi di riferimento, che ad oggi non hanno avuto ricaduta nell’elaborazione di strategie per la gestione del rischio. Il rischio da frana costituisce infatti ancora una problematica di grande impatto socio-economico, ma nei confronti della quale non si dispone di adeguati strumenti di prevenzione e mitigazione nell’ambito della pianificazione. Il progetto intende far convergere i tre filoni di attività atti rispettivamente alla valutazione della pericolosità da frana, H, della vulnerabilità, V, e dell’esposizione, E, in una metodologia di previsione del rischio, R, che dovrà essere implementata in un sistema informativo esperto (su base GIS) di supporto alle decisioni di mitigazione. La ricerca si svolgerà con riferimento ai centri urbani dell’Appennino dauno, ma i risultati potranno essere adottati anche in altre aree di catena, dove sono simili le fenomenologie, come quelle appenniniche. L’auspicio è che scelte di mitigazione del rischio e di pianificazione territoriale possano conseguire all’uso di un sistema informativo ed alla consultazione di valutazioni codificate circa i caratteri evolutivi dei dissesti, che siano stati sviluppati secondo procedure scientifiche avanzate. L’approccio allo studio del rischio che si intende adottare è di tipo deterministico, ossia basato sull’interpretazione e modellazione meccanica dei processi di dissesto, con la ricerca delle loro cause e degli effetti in evoluzione. Proprio la tipologia di approccio garantisce l’utilizzabilità dello strumento che si intende realizzare anche in aree diverse di quelle direttamente indagate nella ricerca. La valutazione del rischio, diversamente da quanto usualmente accade, sarà condotta sino alla contestualizzazione dei processi negli ambiti socio-economici in cui essi si sviluppano. Il progetto prevede una stretta collaborazione con 5 imprese, che cofinanziano il progetto e che opereranno nell’ambito delle indagini geognostiche, dei rilievi topografici, delle operazioni informatiche per la creazione del sistema informativo esperto e degli studi di stabilizzazione per la mitigazione del rischio. Il progetto si svolgerà in tre anni e si prevede possa avere forti ricadute sul tessuto industriale della regione, poiché contribuirà a rivitalizzare settori industriali, quali quello dei servizi all’ingegneria, delle indagini ambientali, dell’edilizia e delle costruzioni speciali e quello dei servizi informatici, che hanno esibito forti segni di sofferenza nella regione negli ultimi anni. Inoltre, i servizi di tali settori industriali nello sviluppo dell’approccio alle problematiche di rischio da frana e di intervento per la sua mitigazione secondo le linee proposte nel progetto, saranno di notevole supporto alle attività delle istituzioni in tal senso.
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