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Driving Advances Of Ict In South Italy-Net S.C.Ar.L.
Acronimo
DAISYNET
Partita Iva
06770010723
Codice ATECO
72.19.09
RICERCA SCIENTIFICA E SVILUPPO
Data di costituzione
Non Disponibile
Descrizione sintetica dell'oggetto sociale
Il programma di DAISY-Net : la realizzazione di un DIGITAL BUSINESS ECOSYSTEM (DBE) anche detto Ecosistema Digitale per Affari. All’interno del DBE vi sono una serie di organismi, che possono essere sia soci di DAISY-Net che organizzazioni esterne alla stessa. Le INIZIATIVE di ciascun organismo interno, nascono per un unico scopo: l’opportunità di un accordo per fare rete con altre imprese per potenziare affari, competenze e capacità di ognuna. Se i SERVIZI resi disponibili dagli organismi nel DBE sono all'altezza di generare servizi di qualità e di volume adeguati a soddisfare gran parte o tutti i bisogni espressi dai potenziali committenti, l’habitat, costituito dal DBE, risulta attrattivo sia per le organizzazioni interne, che costituiscono un vero e proprio mercato interno, che per quelle esterne.
Il progetto mira a studiare e sviluppare nuove tecnologie nell'ambito della strumentazione medicale dedicata alladiagnosi e alla radioterapia.Le nuove tecnologie da sviluppare, promettenti per il prossimo futuro, sono dedicate alla cura di malattieoncologiche, in particolare la diagnosi per immagini basata sul rilevamento di nano particelle magnetiche o magneticparticles imaging (MPI) e metodiche interventistiche collegate, e la protonterapia.Questi due filoni di ricerca, organizzati a livello di progetto come due obiettivi realizzativi, condividono tecnologieabilitanti trasversali quali la sensoristica, l'elaborazione dei segnali e delle immagini, la meccatronica, il software, lafisica della materia e la scienza dei materiali, le biotecnologie e le nano tecnologie, solo per citarne tra le piùimportanti.I principali risultati attesi puntano alla realizzazione di due dimostratori sperimentali rispettivamente per la diagnosiper magneto-immagini ed interventistica percutanea real time e la radioterapia dei tumori ad emissione di protoni ad alta energia.L'imaging di particelle magneticheLe immagini ottenute dalla mappa del campo magnetico orientato da nano particelle magnetiche (tipo Fe3O4)somministrate nei tessuti umani per via vascolare, o inalate, presentano importanti caratteristiche sia di naturamorfologica sia funzionale.L'utilizzo di campi magnetici, in primis, consente alla metodologia di essere non pericolosa sia per il paziente sia peril personale medico operatorio.Altra importante caratteristica è la possibilità di ricavare immagini in tempo reale adottando specifiche strategie discansione del campo magnetico.Ne consegue la possibilità di eseguire interventi mini-invasivi percutanei assolutamente non rischiosi, vista l'assenzadi radiazioni ionizzanti, come invece avviene nelle procedure interventistiche TC guidate, e con i vantaggi del temporeale come quelli offerti dalla guida in fluoroscopia.I vantaggi della tecnologia MPI, qualora le nano particelle magnetiche vengano chelate a molecole opportunamenteselezionale, possono espandersi anche verso l'imaging funzionale, consentendo l'impiego in applicazioni diagnosticheoggi solo possibili con sistemi a risonanza magnetica (RM) e ad emissione di positroni (PET), e terapeuticheutilizzando le nano particelle come vettori per indirizzare principi attivi per la cura di patologie oncologiche. La protonterapiaLa terapia radiante dei tumori con protoni sta acquisendo un crescente interesse nel mondo per le caratteristichefisiche di queste particelle che consentono di rilasciare al volume bersaglio una dose di energia molto elevata rispettoalle altre radiazioni finora impiegate (fotoni ed elettroni) con la possibilità di curare locoregionalmente quasi il 95%delle neoplasie rispetto all'attuale 75%, e di conseguenza di ridurre la percentuale di recidive e di metastasi adistanza.Le proprietà balistiche, e quindi la selettività spaziale dei protoni, consentono un'alta conformazione della dose altarget (volume bersaglio), riducendo così la dose rilasciata ai tessuti sani circostanti e di conseguenza la probabilità dieffetti collaterali tipici dei trattamenti radioterapici che variano a seconda del distretto corporeo irradiato senza contareil rischio di secondi tumori radio indotti.Molti aspetti tecnologici della produzione di fasci di protoni sono oggi oggetto di una forte attività di ricerca esviluppo come per esempio le modalità di somministrazione (scattering passivo o attivo del fascio), la dosimetria, lapianificazione del trattamento, la verifica del volume irradiato con PET TC, la rotazione del fascio piuttosto che quelladel paziente .Per questo l'iniziativa progettuale è destinata ad avere un notevole impatto sul territorio perché creerà un contenitoretecnologico culturale sul quale si studieranno e si svilupperanno le tecnologie biomedicali del futuro.
Programma d'investimento congiunto con Driving Advances of Ict in South Italy - Net S.C.AR.L., la Cantina Cooperativa della Riforma Fondiaria di Ruvo di Puglia Soc. Agr. I.A.P., Cantina e Oleificio Sociale di San Marzano Coc. Coop. Agricola, l'Università degli Studi di Bari, l'Università degli Studi di Foggia, Plurima Software S.r.l., Exprivia S.p.A., il Politecnico di Bari, Itel Telecomunicazioni S.r.l., i Centri Regionali per le Tecnologie Agroalimentari, il Centro di Competenza ICT-SUD,Exeura S.r.l., l'Università della Calabria, Caparra & Siciliani Società Coop., l'Università del Salento, il CNR - Dipartimento Tecnologie dell'Informazione e delle Comunicazioni - Istituto di Calcolo e Reti ad alte Prestazioni, la Cantina Sociale Cooperativa di San Donaci, l'Oleificio Cooperativo Goccia di Sole Molfetta S.r.l., l'Oleificio Cooperativo Goccia di Sole Molfetta S.r.l., Loran S.r.l., lo Studio Delta S.r.l., il Centro di Progettazione e Design & Tecnologie dei materiali, Sud Sistemi S.r.l., Sincon S.r.l. e Leader Società Cooperativa Consortile. Il programma intende sviluppare un sistema che intervenga nei processi industriali specifici di diverse filiere armonizzando i processi delle singole unità produttive dall'acquisizione delle materie prime, alla movimentazione del prodotto sino alla consegna al cliente. Si evidenzia che nel programma si fa una distinzione netta tra materiale movimentato e prodotto, infatti il primo è il risultato dei processi di produzione il secondo è l'insieme del materiale con tutte le componenti immateriali prodotte dai servizi a valore aggiunto che enfatizzino il brand "Made in Italy".
Il progetto mira a sviluppare e sperimentare tecnologie, denominate Lean Software Development, che rendano possibile l'ottimizzazione dei processi di sviluppo del software indipendentemente dalla specificità del processo software in uso. Tai tecnologie consentiranno di affiancare al processo di sviluppo del software normalmente utilizzato in una impresa, un processo detto "monitore", integrato in un ciclo di miglioramento continuo, capace di ridurre gli sprechi, ottimizzare la capacità e le risorse produttive, e accrescere il valore del processo di sviluppo in uso.
Il progetto ha come obiettivo la valorizzazione delle ricerche pregresse, delle esperienze in campo e delle soluzioni tecnologiche già sviluppate in passato dai proponenti. Essa prevede innovazioni e propone la realizzazione di una piattaforma integrata hardware/software per la geolocalizzazione, il monitoraggio e la gestione remota di veicoli e di una serie di servizi a valore aggiunto per l’utilizzatore finale derivabili attraverso la piattaforma. Una famosa massima di Henry Ford recita: “C'è vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia diventano per tutti”; in osservanza di questa affermazione la presente iniziativa progettuale mira ad evolvere una serie di soluzioni già presenti sul mercato del monitoraggio e della localizzazione satellitare, ma che per problematiche legate principalmente ai costi di realizzazione, configurazione e installazione sono spesso dedicate in maniera quasi esclusiva a un bacino di utilizzatori ristretto o a specifici ambiti lavorativi (mezzi di grossa cilindrata e di alto valore economico, gestione flotte di grandi distributori commerciali o di particolari categorie merceologiche, ecc.); scopo di questa evoluzione è, pertanto, il superamento di questi ostacoli e una diffusione più capillare di questi servizi attraverso l’integrazione di tecnologie innovative nel campo dell’elettronica, della comunicazione e della produzione di software.
Questo progetto ha lo scopo di: studiare un Sistema collettore di servizi componenti, orchestratore di servizi componenti per costituire il servizio richiesto dal cliente e controllore della qualità del servizio offerto; produrre un prototipo dimostratore dl sistema e di sperimentarlo per provarne l’efficacia .Il sistema sarà chiamato, di seguito, brevemente SCOOP. Più precisamente, SCOOP dovrà automatizzare un processo con i seguenti passi: 1. Professionisti o imprese di servizi rendono disponibile uno o più servizi adeguatamente descritti e caratterizzati; questi sono raccolti in un repository; 2. Un cliente richiede un servizio a SCOOP 3. SCOOP per erogare il servizio richiesto crea un’associazione tra quelli disponibili e per ogni servizio componenti crea una lista di candidati alla fornitura; 4. la lista è ordinata secondo un valore di ranking assegnato a ciascuno dei candidati; per ogni servizio componenti è selezionato il primo della lista. 5. una volta affidato ogni servizio componente, il sistema provvede a suddividere il servizio da erogare in task, assegnare ognuno dei task ai singoli erogatori, orchestrare la cooperazione tra i diversi erogatori ed a monitorarne l’esito.
Le "metodologie agili" stanno rivoluzionando profondamente i classici processi di sviluppo del sofiware, puntando su leve strategiche come la comunicazione estrema tra i membri nei gruppi di sviluppo, il coinvolgimento continuo ed empatico del cliente, la flessibilità ad ogni costo. La proposta attuale allora, preso atto che i "metodi agili" sono oggi disponibili solo per progetti allo stato di partenza, vuole sviluppare una metodologia per progetti "in itinere", valida per le imprese del Distretto Regionale dell'informatica, che consenta di: ridurre il "time-to-market"; ridurre i costi di progettazione, sviluppo e manutenzione; ridurre i costi marginali di "upgrade"; riduzione del numero degli errori, migliorare le prestazioni dei gruppi di lavoro
Obiettivo strategico del progetto è quello di contribuire al miglioramento della qualità della vita dei cittadini non autosufficienti e\o affetti da malattie croniche, delle loro famiglie, facendo convergere due aree oggi ancora troppo distanti: l’assistenza domiciliare e la telemedicina, contribuendo alla riduzione dei costi del Sistema Sanitario Nazionale (SSN). SOCIAL@CARE si qualifica come un’azione di sviluppo sostenibile basata sull’impegno di innovative tecnologie abilitanti, affiancate a processi assistenziali evoluti, che per costi, potenziali ricadute economiche sul territorio e benefici percepiti, realizzano di fatto una efficace convergenza tra sostenibilità economica e sociale.
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