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Applicazioni Di Ingegneria Ed Informatica Srl
Acronimo
ai2
Partita Iva
04236840726
Codice ATECO
62.01.00
PRODUZIONE DI SOFTWARE, CONSULENZA INFORMATICA E ATTIVITÀ CONNESSE
Data di costituzione
16/04/1991
Descrizione sintetica dell'oggetto sociale
Non Disponibile
Il progetto è finalizzato allo studio e alla messa a punto di processi innovativi e nuove metodologie per lo sviluppo di servizi evoluti orientati alla mobilità delle merci. L’innovazione proposta si fonderà sull’adozione sinergica delle moderne tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT). Esse permetteranno la creazione di un mercato organizzato che favorisca l’incontro tra la domanda (espressa e latente) e l’offerta (attuale e potenziale) di servizi logistici interimpresa. L’innovatività del progetto, rispetto alle soluzioni ICT attualmente sul mercato, risiede nel dare supporto al processo di incrocio tra domanda (imprese manifatturiere) e offerta (operatori logistici), ad esempio proponendo soluzioni che siano ad un tempo accettate da tutti gli attori del sistema logistico e in grado di garantire l’efficienza complessiva. Per la loro elaborazione occorrerà sviluppare idonee metodologie basate sulla teoria dei contratti e sulla simulazione ad agenti, e approfondire la ricerca sui processi interorganizzativi; quest’ultima è infatti funzionale allo sviluppo di soluzioni tecnologiche innovative e alla loro coerente applicazione alla logistica, oltre che, potenzialmente, ad altri settori. Obiettivo principale del progetto sarà la realizzazione di una soluzione ICT prototipale, residente su una piattaforma web-based, che colmi l’attuale assenza di strumenti raffinati per l’incrocio tra le mutue esigenze degli operatori logistici e delle imprese clienti, mediante la realizzazione di un mercato organizzato. Tale soluzione ICT: (a) fungerà da interfaccia fra domanda e offerta di servizi logistici, (b) ospiterà un sistema di supporto alla decisioni (DSS) in grado di valutare alternative possibili di incontro tra domanda e offerta di servizi logistici e suggerire quelle ottimali, e (c) integrerà diverse ICT. Esse sono essenziali sia per il monitoraggio dei processi logistici che per il loro controllo. L’obiettivo sotteso è il riconoscimento di funzionalità potenziali e lo sviluppo di nuove opportunità che l’integrazione delle suddette tecnologie può offrire, sia agli operatori logistici sia alle imprese clienti. Le ICT miglioreranno l’efficienza dei processi logistici e agiranno da fattore abilitante, permettendo lo sviluppo di possibili nuovi servizi a valore aggiunto. La bontà delle soluzioni fornite dal modello di mercato organizzato e i benefici derivanti dalla loro effettiva implementazione saranno valutati sia mediante simulazioni condotte sul prototipo software, sia attraverso la conduzione di almeno un case study. I benefici che il progetto intende garantire si rivolgono a tutti gli attori coinvolti nel mercato dei servizi logistici. Gli operatori del settore ICT otterranno benefici in termini di innovazione di prodotto/servizio, rappresentato dalla piattaforma tecnologica web-based che implementa il mercato organizzato. Gli operatori logistici, e in particolare le piccole e medie imprese operanti nel settore, da un lato potranno vedere incrementata l’efficienza delle prestazioni offerte, dall’altro usufruiranno di uno strumento innovativo che li abiliti alla fornitura di servizi ad elevato valore aggiunto in grado di generare vantaggio competitivo. Dal lato delle imprese manifatturiere, i benefici attesi riguarderanno in primo luogo e per tutti i settori l’incremento di efficienza del processo logistico. Ulteriori benefici in termini di efficacia riguarderanno i settori come quello agroalimentare, caratterizzati da esigenze di rapidità del servizio logistico o da elevata frammentazione della domanda di logistica. Inoltre la creazione del mercato organizzato abiliterà lo sviluppo di nuovi settori di business o il potenziamento di quelli attualmente non maturi. Un riferimento specifico è relativo al settore della reverse logistics, lo sviluppo del quale potrà riversare i suoi effetti su tutti i settori che beneficeranno della trasformazione di una parte dei loro materiali di scarto in beni in grado di generare flussi di cassa positivi. Si osserva che nel settore delle costruzioni (in cui opera uno dei coproponenti) la reverse logistics ha impatti notevoli sia per le nuove costruzioni che per la manutenzione dell’esistente. Il progetto verterà sulle seguenti aree di ricerca: – Modelli di coordinamento dei mercati basati su simulazione ad agenti – Analisi e ri-progettazione dei processi logistici – Analisi e adattamento delle ICT a supporto dei mercati organizzati – Interazione e interdipendenza tra modelli/processi di produzione e pianificazione dei fabbisogni logistici di approvvigionamento e distribuzione e sarà strutturato in quattro workpackage.
Da sempre gli uomini tentano di prevedere il futuro. La scommessa di questo progetto consiste nel tentare di ‘prevedere il passato’. In particolare l’oggetto riguarda i paesaggi e i sistemi insediativi che hanno caratterizzato una determinata porzione di territorio nelle epoche passate. ArchaeoScapes è un neologismo: nasce da un gioco di parole tra Archaeology e Landscape e fa esplicito riferimento alle prassi e ai metodi dell’Archeologia dei paesaggi (Landscape Archaeology), proponendo un’evoluzione verso la conoscenza e ricostruzione di paesaggi archeologici attraverso l’adozione di nuovi strumenti diagnostici, di tecniche e tecnologie innovative, di metodi predittivi.L’archeologia dei paesaggi costituisce una delle innovazioni principali della moderna archeologia, soprattutto grazie ad ‘analisi al microscopio’ realizzate in specifici comprensori territoriali. Con un approccio globale e con l’uso di fonti e strumenti diversi e fortemente integrati è infatti possibile tentare di ricostruire la ‘storia totale’ di un territorio. Il paesaggio attuale, infatti, è un complesso palinsesto di paesaggi stratificati. In essi si conservano le tracce, i ‘segni’, del passato, delle innumerevoli trasformazioni impresse dalla natura e dall’uomo nel corso dei millenni. In tal senso il paesaggio stratificato è parte integrante dell’identità di un territorio e di quanti vi abitano.L’obiettivo principale di questo progetto consiste sia nell’individuare nuove modalità per poter cogliere le tracce archeologiche presenti nel paesaggio per finalità sia di conoscenza sia di tutela, oggi particolarmente sentita in relazione alle pratiche di Valutazione dell’Impatto Archeologico (VIAR), finalmente sancito in Italia anche con una specifica legge dello Stato, che recepisce direttive dell’UE. In tal senso le tecnologie ICT costituiscono uno straordinario strumento per implementare le tradizionali capacità diagnostiche grazie all’estrazione di informazioni da fonti complesse e molteplici; ad esse si aggiunge l’esigenza di affinare l’utilizzo di modelli predittivi in grado di sostenere i processi decisionali attuati dagli archeologi nella propria azione a supporto degli enti e del territorio.Il progetto è quindi finalizzato alla sperimentazione di tecniche diagnostiche innovative con modalità elaborative basate su sistemi intelligenti per l’estrazione dell’informazione, la classificazione e la fusione di dati multidimensionali e multisensoriali per la diagnostica automatica di siti archeologici.Il complesso di queste tecniche assieme all’applicazione di specifici modelli predittivi, realizzati su base ontologica e finalizzati alla valutazione dell’impatto archeologico, costituiscono il dimostratore dei risultati di progetto.Un elemento di grande novità è costituito inoltre dall’organica fusione di diverse competenze e molteplici approcci, grazie alla stretta integrazione di archeologi, esperti di topografia e archeologia dei paesaggi, aerofotografia a fini archeologici, telerilevamento, informatica applicata all’archeologia, con esperti di tecnologie informatiche, trattamento delle immagini, matchmaking semantico, logiche descrittive, ecc., con ricercatori di ambito umanistico e scientifico-tecnologico afferenti a tre università pugliesi e al CNR ed esperti di qualificate imprese operanti nel settore, in alcuni casi già da tempo impegnati in progetti congiunti e in sperimentazioni molto innovative.
Il progetto ha lo scopo di potenziare le capacità produttive e competitive delle imprese ICT nello sviluppo del software ed, in particolare, nello sviluppo di applicazioni d’impresa flessibili che possano cooperare con altre applicazioni eterogenee. La cooperazione deve essere effettuata con applicazioni legacy delle imprese utilizzatrici o con applicazioni esterne alle stesse imprese; pertanto la cooperazione applicativa deve avvenire attraverso tecniche innovative che coprano le modalità attualmente più utilizzate. Poiché lo scenario produttivo della Puglia è caratterizzato da una forte presenza di imprese piccole, le applicazioni di impresa devono poter essere acquisite gradualmente ed economicamente nei processi produttivi qualunque sia la dimensione dell’impresa destinataria. Perciò, l’innovazione produttiva delle imprese ICT deve prevedere lo sviluppo ( produzione e manutenzione) di applicazioni basate su workflow che orchestrino applicazioni, strumenti e uomini per l’esecuzione di uno o più processi di business interrelati tra loro. I workflow orchestranti corrispondono a modelli di processi che a, loro volta, sono la composizione di componenti di modelli di processo. Pertanto, quando un’impresa vuole automatizzare una parte di essa utilizza le componenti di processi che, insieme, formalizzano i processi di business che si desidera automatizzare. Quando la stessa azienda vuole estendere l’automazione a nuovi processi di business, utilizza nuove componenti di processi che si integrano con quelle precedenti, sono trasformati in workflow che, a loro volta, integrano nuove componenti di applicazione. In questo modo l’applicazione di impresa si estende con la gradualità desiderata dall’impresa utilizzatrice. Le applicazioni devono essere sviluppate con criteri di generalità; ovvero devono poter essere utilizzate da imprese di differenti caratteristiche organizzative e merceologiche. Allora è necessario che le applicazioni siano utilizzabili da utenti di profili differenti pertanto, il progetto si occupa di innovare le tecnologie per le interfacce flessibili. I domini applicativi su cui il progetto di ricerca si impegna sono tutti quelli che oggi potenziano le imprese utilizzatrici nel Marketing, nella Vendita, nella erogazione di Servizi, nella Gestione delle Risorse Umane, nella Distribuzione e nell’Approvvigionamento. Perciò, il progetto di ricerca indagherà sulle innovazioni che le tecnologie ICT possono apportare nella costituzione delle filiera dell’informazione e della conoscenza a supporto dei processi dei settori appena detti. Una volta conferite ad un’impresa utilizzatrice di ICT le capacità informatiche e di telecomunicazioni che tutte le precedenti innovazioni possono produrre; l’impresa destinataria potrebbe non essere in grado di competere con le sue concorrenti più grandi perché essa è carente nelle capacità necessarie per costituire nella sua organizzazione tutti i processi previsti dalla catena del valore. Nel caso del sistema produttivo pugliese questo è un caso frequente a causa del grande numero di piccole imprese che costituiscono il sistema produttivo pugliese. Perciò, il progetto di ricerca si pone il problema di individuare le innovazioni tecnologiche che consentano di costituire, all’interno di comunità di interesse, imprese virtuali attraverso la cooperazione di tante imprese piccole che conferiscono alla virtuale le capacità di cui dispongono. L’impresa virtuale insieme avrebbe tutte le capacità necessarie per la sua competizione. Il progetto inquadra tutti i suoi obiettivi nella costruzione di una stabile infrastruttura per la produzione dell’innovazione nelle ICT. Questa deve occuparsi di selezionare risultati di ricerca che, integrati, possano essere trasformati in innovazione che potenzino le capacità produttive delle imprese ICT. Inoltre, l’innovazione nello sviluppo deve mirare ad archetipi (concetti e prototipi dimostrativi) che potenzino le imprese virtuali utilizzatrici di ICT e, con esse, le imprese reali che le costituiscono. A filiera di produzione dell’innovazione si affianca un processo di formazione che produca ricercatori ed operativi per il trasferimento delle innovazioni alle imprese ICT e degli strumenti che queste producono alle imprese utilizzatrici. Per costruire la filiera dell’innovazione il progetto aggrega 7 unità di ricerca universitarie con 81 ricercatori. I docenti, ricercatori di queste unità sperimentano anche un piano di formazione che deve alimentare risorse umane specialistiche per il buon funzionamento delle filiera. Per sperimentare l’efficacia della filiera, rispetto ai risultati che si desiderano avere e che sono stati decritti precedentemente, sono coinvolte nel progetto 13 imprese ICT e 6 imprese utilizzatrici di diversi settori produttivi. Il progetto, nella sua prima fase crea un primo portafoglio di innovazioni che è trasferita alle imprese, le tecnologie, come prototipi dimostrativi, sono sperimentati e migliorati continuamente. L’efficacia delle innovazioni si misurano sulla base di quanto esse siano in grado di potenziare le imprese ICT per farle produrre rapidamente ed economicamente quanto serve al potenziamento delle imprese utilizzatrici di ICT. Al termine del progetto i prototipi dimostrativi provati saranno consegnati alle imprese ICT che potranno industrializzarli.
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