Valorizzazione della biodiversità cinaricola: caratterizzazione genetica e biochimica di alcune varietà di carciofo coltivato.

Abstract

L"Italia possiede il più ampio pool genico di carciofo coltivato, includendo così una ricca biodiversità cinaricola. Le regionicentro-meridionali conservano una moltitudine di tipi varietali ed ecotipi che si differenziano sulla base di tratti morfologicie per composizione chimica, e di conseguenza presentano diverse proprietà nutrizionali e attività farmacologiche. Il carciofoè una rilevante fonte di polifenoli, composti bioattivi dall"elevata capacità antiossidante e dunque molto salutari per l"uomo.Acquisire informazioni sul contenuto e sulla biosintesi di polifenoli in differenti varietà di carciofo, risulta quindi difondamentale importanza per la promozione e l"utilizzo di risorse genetiche autoctone di questa specie. A tale scopo sonostate effettuate dettagliate analisi biochimiche per caratterizzare sei diverse varietà di carciofo (Mola, Tondo di Paestum,Sant"Erasmo, Bianco di Ostuni, Blanca de Tudela e Violetto di Provenza) diffuse non solo in Italia ma anche in altri Paesidel bacino del Mediterraneo. Analisi qualitative e quantitative (HPLC-DAD-ESI-MS/MS) del profilo polifenolico diciascuna varietà hanno evidenziato che i polifenoli presenti in quantità maggiore sono acido clorogenico, cinarina, luteolin7-O-rutinoside e luteolin 7-O-glucoside. Inoltre il contenuto varia a seconda del genotipo e del tessuto preso inconsiderazione (Negro et al. 2012). Uno studio approfondito è stato da tempo avviato su diversi geni coinvolti nellaproduzione di polifenoli (Sonnante et al. 2008, Sonnante et al. 2010) e, più di recente, sulla regolazione della biosintesi ditali composti nei diversi tessuti di carciofo. Da una libreria di cloni ricombinanti BAC sono stati isolati due geni codificantiper putativi fattori di trascrizione MYB coinvolti nella biosintesi di flavonoli e proantocianidine. Tali geni sono staticaratterizzati strutturalmente. La loro espressione è stata analizzata in diversi tessuti di carciofo tramite PCR quantitativaReal-Time. Le corrispondenti proteine ricombinanti sono state inoltre espresse in batteri, per stabilirne la funzione in vitrotramite lo studio delle interazioni proteine/DNA mediante saggi di mobilità elettroforetica. Bibliografia: Negro et al. (2012)Journal of Food Science 77: 244-252. Sonnante et al. (2008) Physiologia Plantarum 132: 33-43. Sonnante et al. (2010) PlantPhysiology 153: 1224-1238.


Tutti gli autori

  • E. Blanco; D. Negro; W. Sabetta; A. Morgese; D. Danzi; A. De Lisi; G. Sarli; G. Sonnante

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2014

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