Interazione del particolato atmosferico con batteri, nematodi e piante
Abstract
Il particolato atmosferico (PM) è costituito da una miscela di particelle solide e liquide aventiorigine primaria e secondaria. La composizione chimica del PM varia notevolmente e dipende dafattori quali le fonti di combustione, il clima, la stagione e il tipo di inquinamento. Il PM è costituitoda particelle di materiale carbonioso, da composti organici volatili o semi-volatili adsorbiti sulleparticelle carboniose, da ioni, metalli di transizione, materiali di origine biologica e minerali. Seclassificato in base alla sua granulometria, il PM è distinto in "coarse" e "fine" e le due frazionicomprendono le particelle aventi rispettivamente diametro aerodinamico superiore e inferiore ai 2.5µm (PM2.5). Il particolato fine ed ultrafine è quello maggiormente associato agli effetti negativisulla salute umana perché può raggiungere le vie respiratorie più profonde fino ad arrivare aglialveoli polmonari, tuttavia non si può escludere la pericolosità delle particelle, caratterizzate dadiametro aerodinamico inferiore ai 10 µm (PM10). In generale gli effetti del PM sui diversiorganismi variano a seconda della concentrazione in atmosfera, delle loro caratteristiche fisicochimichee dal tempo di esposizione degli organismi a tale inquinante.In questo lavoro è stata studiata l'interazione del PM10 con tre differenti organismi. Estratti organicidi PM10 (EOM) e soluzioni standard di Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA) sono stati testatisugli organismi modello Rhodobacter (R.) sphaeroides 2.4.1 e Caenorhabditis elegans. Campionidi PM10 raccolti su filtri in fibra di quarzo sono stati utilizzati come supporto per la crescita dipiantine di pomodoro (Solanum lycopersicon). I risultati ottenuti indicano che gli effetti degliestratti organici di particolato atmosferico sono fortemente dipendenti dal tipo di organismo che adessi viene esposto. Mentre il C. elegans subisce un effetto negativo, con una mortalità fino al 50% apartire dal secondo stadio larvale (Liuzzi et al, 2012), l'esposizione di R. sphaeroides agli EOM nonmostra effetti dannosi, eccettuata una contenuta diminuzione della velocità di crescita. Le pianteesposte al particolato mostrano un evidente cambiamento nella morfologia dell'apparato radicale estress ossidativo rappresentato da un aumento del contenuto di radicali dell'ossigeno (ROS).
Autore Pugliese
Tutti gli autori
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Daresta B. E.; de Gennaro G.; Trotta M.; Veronico P.
Titolo volume/Rivista
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Anno di pubblicazione
2012
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