STATINE E SECRETINA COME NUOVO APPROCCIO TERAPEUTICO PER I PAZIENTI AFFETTI DA DIABETE INSIPIDO NEFROGENICO
Abstract
Il diabete insipido nefrogenico (NDI) è una patologia caratterizzata dalla incapacità del rene a concentrare le urine in risposta all'ormone antidiuretico, vasopressina. Di conseguenza, il paziente NDI produce un enorme volume di urine, è cronicamente assetato ed a rischio di disidratazione. La forma congenita di NDI più comune è dovuta alla mutazione del gene che produce un recettore della vasopressina (V2R) non correttamente funzionante. Il bersaglio della vasopressina nel rene è il canale per l'acqua AQP2 che permette il riassorbimento di acqua renale per cui quando il recettore V2R è alterato, l'AQP2 non è in grado di svolgere il suo ruolo fisiologico. Nessuna delle terapie correnti è risolutiva o mirata al recupero della funzionalità dell' AQP2. Il nostro gruppo ha chiare evidenze sperimentali che le statine, largamente usate nella cura della ipercolesterolemia, sono in grado di recuperare la funzionalità della AQP2 indipendentemente dalla vasopressina. Abbiamo inoltre evidenze sperimentali che la secretina, un ormone coinvolto nel processo digestivo, è in grado di stimolare il proprio recettore SCTR sulle cellule renali producendo un effetto sull’AQP2 simile a quello indotto dalla vasopressina. Di grande importanza è l’osservazione che la somministrazione combinata di fluvastatina e secretina migliora notevolmente i sintomi della malattia nei topi affetti da NDI. Queste osservazioni gettano le basi per l’elaborazione di nuovi interventi terapeutici per il trattamento dell’NDI nell’uomo.
Anno di pubblicazione
2013
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