Patronos habebamus et nesciebamus (Ambr., epist. 10,77,11). I culti urbani nelle strategie degli interventi episcopali: l’apporto della documentazione scritta.
Abstract
Le scelte che i vescovi compiono nella promozione del culto dei santi nelle città evidenziano progettualità ed istanze ideologiche fortemente ancorate -come è ovvio- alla realtà storica e culturale di riferimento; alcuni tipi di fonti scritte, soprattutto di genere omiletico ed epistolare, permettono di esaminare direttamente il punto di vista del vescovo, il lessico utilizzato, le motivazioni che sottendono i riferimenti a indirizzi e forme cultuali. Sulla base delle esemplificazioni proposte, da Ambrogio a Gregorio Magno, è possibile delineare alcuni filoni tematici entro i quali leggere le testimonianze di cui i vescovi sono protagonisti: il culto dei santi come strumento di coesione e identitario delle comunità urbane; l'inventio martyrum come mezzo finalizzato al consolidamento del prestigio della sede diocesana; l'acquisizione e il culto delle reliquie come elemento di autoreferenzialità.
Anno di pubblicazione
2012
ISSN
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ISBN
978-88-903625-9-0
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