L'interesse pubblico e le società dei pubblicani: riflessioni sulle origini del contratto di società

Abstract

La risalenza delle prime società di pubblicani al III sec. a.C. e l’indubbio profilo pubblicistico che le ha sempre connotate, costituiscono dati di partenza per avanzare un’ipotesi sul ruolo da esse svolto nel momento genetico della figura della societas, che siamo soliti classificare tra i contratti consensuali, senza tuttavia considerare tale classificazione come punto di approdo di uno svolgimento graduale, certamente di non facile ricostruibilità. La ricerca intende mettere in evidenza come proprio sul piano indistinto nel quale confluiscono istanze pubbliche e private (secondo le categorie che siamo abituati ad adoperare) e in un periodo storico - la media repubblica - in cui si affacciano esigenze nuove di tipo economico e amministrativo, si vengano organizzando forme particolari di cooperazione fra privati per fornire servizi alla res publica, sfruttando inizialmente schemi preesistenti, e affinando, nel corso del tempo e nella pratica, forme via via più dinamiche e funzionali. Si delinea lungo la trattazione, attraverso l'analisi di testi talvolta anche molto alterati, la possibilità di definire la situazione giuridica posta in essere dai pubblicani nelle sue più remote manifestazioni con l’espressione communiter gerere/agere, poiché in essa si concreta l’aspetto dinamico della comunione, per cui le obbligazioni fra socii/condomini «trovano la loro fonte nell’agire, in comune o nell’interesse comune, rispetto alle cose comuni» (M. Talamanca).


Autore Pugliese

Tutti gli autori

  • STARACE P.;STARACE P.

Titolo volume/Rivista

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Anno di pubblicazione

2016

ISSN

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ISBN

9788824324496


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