Il trattamento fiscale del “badwill”, tra simmetrie del reddito di impresa e neutralità delle operazioni straordinarie
Abstract
L'articolo contesta la qualificazione dell’avviamento negativo quale fondo rischi atipico, secondo la quiale non sarebbe fiscalmente rilevante (in gergo, sarebbe un fondo “tassato”) secondo la regola generale della tassatività degli accantonamenti deducibili. Analizza quindi il trattamento fiscale del badwill alla luce di quanto sopra accennato in merito alla sua natura economico-aziendale e alla differenziazione delle vicende aziendali che lo possono far emergere contabilmente. L'autore quindi conclude che il badwill non ha un’univoca disciplina fiscale, ma la sua rilevanza, o meno, nel reddito di impresa è correlata all’operazione con la quale è emerso; se questa è di stampo realizzativo, come nell’ipotesi di cessione di azienda, il badwill rappresenta un fondo fiscalmente riconosciuto; se invece è considerata neutrale, come nel caso dei conferimenti di azienda, delle fusioni e delle scissioni, allora questa posta non ha riconoscimento fiscale e a tali fini è tamquan non esset.
Autore Pugliese
Tutti gli autori
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FORTUNATO N.
Titolo volume/Rivista
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Anno di pubblicazione
2015
ISSN
2280-7780
ISBN
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