Dove vorrei che andasse l'urbanistica?
Abstract
Il contributo parte dallo spostare la domanda a cui rispondere da dove va l’urbanistica? a dove vorrei che andasse l’urbanistica?, uno spostamento di intenzionalità influenzato dalla constatazione della difficoltà che si riscontra, nelle pratiche e negli strumenti disciplinari, a cogliere le varie dimensioni dell’urbanistica, il suo senso, il suo ruolo e la sua specificità. Lo scritto affrontare un aspetto centrale dell’urbanistica oggi: la sua dimensione progettuale. Urbanistica e rinnovo urbano, urbanistica e progetto urbano, urbanistica e paesaggio ruotano tutti intorno a un punto: ritrovare la centralità dello spazio urbano e della città. Perciò occorre riscoprire l’urbanistica come arte di costruire la città che si occupa dello spazio urbano, della qualità dello spazio, dello spazio dove si vive, ovvero dello spazio between. C’è stata poca attenzione alla città, al suo essere fisico e forma, spazio urbano con qualità e caratteri spaziali ben definiti. Manca soprattutto una visione della città, una visione in senso fisico, formale e spaziale. Il tema della necessità di una maggiore qualità urbana è posto in confronto con le esperienze e la produzione di guideline in Gran Bretagna. Infine, un auspicio: il ritorno dell’urbanistica al suo essere anche arte di costruire la città riprendendo un approccio proprio della tradizione italiana e della tradizione della disciplina europea e internazionale.
Anno di pubblicazione
2011
ISSN
1720-1721
ISBN
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