la sintassi delle superfici architettoniche dal Rinascimento all’Ottocento: il colore ed i materiali

Abstract

Abstract: L’architettura rappresenta se stessa: architetture residenziali a Roma. CAP 1: La rappresentazione grafica delle tessiture murarie sulle facciate dipinte medievali (Olinda Ferrieri Caputi): Le superfici architettoniche della città medievale, originariamente, dovevano presentarsi arricchite da pitture e graffiti di diverse tipologie: da composizioni di figure geometriche, a girali ed infiorescenze naturalistiche, a tessiture murarie di conci e bugne. Il testo analizza un campionario delle tessiture murarie e dei bugnati rappresentati attraverso l’affresco, ed il graffito sull’edilizia tre-quattrocentesca romana. Da un lato si pongono a confronto le tecniche edilizie realmente costitutive delle murature con la loro forma rappresentativa, dall’altro si propone un’analisi delle tipologie ricorrenti attraverso lo studio della forma rappresentativa, della sua riproducibilità tecnica e dell’equipartizione dello spazio bidimensionale della superficie architettonica attraverso l’iterazione del “monema” rappresentativo tassellato. CAP 2: la sintassi delle superfici architettoniche dal Rinascimento all’Ottocento: il colore ed i materiali (Giacomo Martines): La sintassi del partito tettonico tradizionalmente si fa discendere dal modello della capanna (e quindi del trilite) elementare laugeriano, iterato sulla superficie architettonica. Nell’arco del Rinascimento italiano, a partire dalla ricerca della “Maniera” nell’architettura residenziale, attraverso il palazzo michelozziano/brunelleschiano, per finire con il “Tipo” sangallesco, si definisce un “linguaggio” architettonico: si instaura un rapporto dialettico tra elementi dell’ordine e “fondo”, su piani sovrapposti, che, a seconda dei casi, maschera o si affianca ad un sistema di tessiture murarie che definisce invece gli elementi effettivamente costituenti il sistema portante. Tale lessico si ripercuote in tutto il Neorinascimento nelle architetture residenziali della penisola, a seguito dell’unificazione nazionale, divenendo di fatto un linguaggio regolamentato e tipizzato. Il testo vuole descrivere, attraverso opportuni esempi che coprano l’arco cronologico dal Rinascimento al Ottocento romano, come si articoli il rapporto tra strutture edilizie e lessico tettonico delle superfici sotto diversi registri: partiture di materiali (pietre, stucchi, intonaci, laterizi a faccia-vista) e variazioni cromatiche (con le varianti derivanti dalle diverse influenze regionali con differenti tradizioni tettoniche). Particolare attenzione va posta a quelle soluzioni di finte cortine e finti bugnati, in cui si evidenzia lo iato tra la funzione rappresentativa e quella strutturale degli elementi.


Autore Pugliese

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  • Martines G

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2012

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