Le Chiese indipendenti africane. Una storia religiosa e politica del Novecento
Abstract
All’esplorazione e alla conquista dell’Africa da parte degli europei tra XIX e XX secolo si è accompagnata un’intensa attività missionaria, che ha prodotto un frutto inatteso. Dal Sudafrica alla Nigeria, dalla Costa d’Avorio al grande Congo si è realizzata una fioritura di esperienze cristiane autoctone, originali, spesso intorno alla figura di un profeta carismatico, come il congolese Simon Kimbangu, il più noto. Da lui avrà origine la prima Chiesa africana ammessa in seno al Consiglio ecumenico delle Chiese, nel 1969. Ma se è possibile pregare e giungere al Dio cristiano senza i bianchi, è anche possibile autoamministrarsi. Così, alla profezia dell’indipendenza religiosa si è aggiunta quella dell’indipendenza politica. “Prima noi avevamo la terra e voi avevate la Bibbia. Ora voi avete la terra, a noi è rimasta la Bibbia”, recita un noto slogan dei profeti sudafricani. E la Bibbia si è rivelata un eccezionale strumento di liberazione e contestazione. Questo libro studia una pagina poco nota della storia dell’Africa e del cristianesimo contemporaneo: la nascita di un “cristianesimo nero” che ha inquietato profondamente il colonialismo, l’amministrazione, gli stessi missionari. Il saggio di Stefano Picciaredda ricostruisce queste vicende sulla base dei documenti di archivi pubblici e privati europei e africani.
Autore Pugliese
Tutti gli autori
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Picciaredda S.
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Anno di pubblicazione
2013
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