Insegnamento e trasgressione tra riflessività e progettazione
Abstract
La società attuale sta attraversando una profonda crisi dovuta al riaffermarsi di emergenze legate al diffondersi e inasprirsi di comportamenti persecutori legati all’appartenenza di genere e di etnia e distruttivi nei confronti dell’ambiente; comportamenti che rischiano, se non affrontati con un atteggiamento critico e allo stesso tempo solidale da parte delle istituzioni, di divenire un ostacolo allo sviluppo di una società attenta al benessere delle generazioni future. Emergenze formative non nuove (Frabboni & Pinto, 2001) che hanno assunto dimensioni macroscopiche e significati differenti, rispetto al passato, ma che possono essere consapevolmente affrontate se utilizziamo come vettore della pedagogia l’utopia. Il contributo parte dalla parole trasgressione, che ricorda la forza contestativa ed emancipativa della pedagogia, e stupore, intendendo con quest’ultima, lo stato d’animo con cui guardare e reinventare il mondo. Entrambe queste parole possono trovare spazio e respiro in quelle aule didattiche dove gli insegnanti sono abituati alla pratica dell’autoriflessività e all’utilizzo di competenze di progettazione educativa e didattica. di tipo interdisciplinare. La forza e il coraggio della trasgressione così come la capacità di guardare il mondo con stupore, infatti, comportano da un lato la conoscenza di se stessi, dall’altro la voglia di superarsi. Processi possibili solo attingendo ai saperi tutti, umanistici e scientifici insieme.
Autore Pugliese
Tutti gli autori
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Lopez A.G.
Titolo volume/Rivista
REVISTA LATINOAMERICANA DE EDUCACIÓN INFANTIL
Anno di pubblicazione
2016
ISSN
2255-0666
ISBN
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