Caninam facundiam exercere. Forme dell’invettiva nella cultura pagana

Abstract

L’indagine è volta a rintracciare i modi che sostengono l’attacco aggressivo e polemico nei confronti di un avversario, di cui si vogliono ribaltare le posizioni politiche e/o religiose, scavando nella mancanza di un suo codice etico e di una sua dirittura morale. Tali modi, che sono già presenti nella retorica degli scrittori pagani e che esplicitano lo stato d’animo di una persona che agisce infensa mente, senza risparmiare, nella sua oratio, nulla che afferisca alla acerbitas, alla contumelia e alla vehementia, si mantengono inalterati quando entrano a far parte della vis polemica con cui i Padri della Chiesa contestano le posizioni dogmatiche dei loro avversari. Ne consegue l’interesse a rintracciare concretamente una linea di continuità, che, ad esempio, sulla scorta di argumenta afferenti alla categoria dell’identità (patria, interpretatio nominis), accosta all’Ovidio autore dell’Ibis il Tertulliano autore dell’adversus Marcionem.


Autore Pugliese

Tutti gli autori

  • G. M. Masselli

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Anno di pubblicazione

2012

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