Teologia del romance: creazione come caduta
Abstract
In questo breve e denso saggio l’autore rileva, nel pensiero di Northrop Frye (e in particolare partendo da alcune pagine del gran libro «La scrittura secolare», che il critico canadese dedicò al romance), un’opposizione fra Genesi sacerdotale e Genesi javetica: Fry attribuiva alla prima un creazionismo gerarchico, ‘tecnologico’, esemplato sull’iniziativa umana e questa legittimante per analogia, mentre la seconda configurerebbe un creazionismo in medias res, un’anteriorità mitica, femminile o piuttosto androgina, conciliata ma sempre fervida dell’«identità […] che non siamo riusciti a realizzare», per dirla con Frye stesso. La Genesi sacerdotale, allora, instaurerebbe parametri di narrazione realistici, orizzontali, causali: un Dio ordinatore e razionalizzatore sarebbe all’opera, un Dio che col suo esempio formerebbe l’uomo apprendista al mestiere di una creazione che è discrimine, separazione di elementi e coordinazione di essi. Se la Genesi del Giardino ha a che fare con l’Anima junghiana e il suo scriba è Dio stesso, ed è fonte mitica di ogni romance letterario, la Genesi dei sette giorni della creazione sarebbe piuttosto una proiezione superegoica freudiana e il suo scriba un funzionario del Tempio, una figura dell’istituzione, un garante della collettività.
Autore Pugliese
Tutti gli autori
-
V.L. Puccetti
Titolo volume/Rivista
SYMBOLON
Anno di pubblicazione
2017
ISSN
1126-0173
ISBN
Non Disponibile
Numero di citazioni Wos
Nessuna citazione
Ultimo Aggiornamento Citazioni
Non Disponibile
Numero di citazioni Scopus
Non Disponibile
Ultimo Aggiornamento Citazioni
Non Disponibile
Settori ERC
Non Disponibile
Codici ASJC
Non Disponibile
Condividi questo sito sui social