Scotellaro tra i Nobel: La fortuna precoce delle traduzioni americane

Abstract

Le prime traduzioni americane delle poesie di Rocco Scotellaro risalgono al 1953, quando il poeta era pressocché sconosciuto in Italia in quanto gran parte dei suoi scritti fu pubblicata postuma grazie all’interessamento di Carlo Levi e Rossi Doria. Nonostante i premi e i riconoscimenti l’opera di Scotellaro, ed in partricolare la sua poesia, è rimasta confinata in quella sorta di periferia culturale ben separata dal novero di autori “degni” di essere inseriti nelle antologie nazionali. Non così nel sistema culturale anglo-americano. Scotellaro fu infatti uno dei primi poeti italiani ad essere tradotto e presentato al pubblico americano e le sue poesie furono inserite in antologie e riviste accanto a quelle di Ungaretti, Montale, Saba e Quasimodo, solo per citare i più famosi a livello internazionale. Il presente saggio ricostruisce la presenza di Scotellaro negli USA e propone un’analisi delle traduzioni dei diversi traduttori che nel corso di mezzo secolo si sono cimentati con i versi del poeta lucano, evidenziandone l’approccio traduttivo e le strategie editoriali.


Autore Pugliese

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Titolo volume/Rivista

FORUM ITALICUM


Anno di pubblicazione

2016

ISSN

0014-5858

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