Per una antropologia del benessere: proprietà, comunità, lavoro

Abstract

L’economia finanziaria impera nel mondo della contemporaneità, trasformando potentemente e prepotentemente organizzazioni e strutture sociali. Si tratta della realizzazione di un mondo ordinato more geometrico – costruito pressoché coralmente e per fasi successive – nel quale rapporti quantitativi e matematici si coniugano con meccanismi decisionali altamente verticalizzati e automatizzati: questo nuovo ordine è l’ordine dei mercati finanziari. Un ordine che ormai si erge a rappresentare il corrente rule of law. Il linguaggio della misura e della res exstensa permea difatti la vita quotidiana delle società contemporanee, modificando le stesse lingue nel lessico come nella sintassi – attraverso un’abnorme esaltazione del rapporto soggetto-oggetto –, e istituendo un consenso fattuale a questa antica utopia finalmente realizzata: la matematizzazione e determinazione del mondo. (Palmisano 2012a) Tutto quanto intende sottrarsi all’impero della res extensa – innanzitutto persone, gruppi locali e di discendenza, società – cerca spazi ormai nei domini della realtà virtuale, dove è confinato l’attore sociale che tenta di sottrarsi al monoruolo del consumatore e all’attribuzione di identità protocollari. (Palmisano 2010) L’antropologia è così chiamata a dover elaborare un pensiero critico per contribuire alla fondazione di un nuovo rapporto res-uomo e quindi uomo-uomo nel contesto di un’apocalisse in divenire. (Palmisano 2012b)


Tutti gli autori

  • PALMISANO A.L.

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2014

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