Le «macchine pigre» ed un codice ben temperato
Abstract
Il nuovo codice del processo amministrativo, pur uscito in qualche sua parte “depotenziato” dall’intervento governativo, conserva un impianto complessivo che assicura un buon temperamento fra le esigenze di tutela della parte ricorrente (più spesso privata, non di rado pubblica) e quelle – meritevoli di considerazione almeno uguale … – dell’Amministrazione resistente, pur sempre attributaria di compiti di protezione di interessi pubblici. Molte norme del Codice lasciano, infatti, scorgere questo disegno generale, che ben si accorda con la classica “lettura” dualistica dell’interesse legittimo: sintesi d’interessi privati e pubblici che nel processo trovano un ulteriore momento di confronto forse non paritario, ma al più “sottilmente ineguale”. L’interprete, inoltre, può contribuire ad arricchire ulteriormente questo modello di equilibrio, lavorando sul testo codicistico con gli strumenti consueti dell’ermeneutica giuridica e colmando in tal modo buona parte delle lacune che la dottrina ha ritenuto di ravvisare nella sua strumentazione.
Autore Pugliese
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2011
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