Il Sistema di Tracciabilità dei Rifiuti (SISTRI): lacune ed incongruenze

Abstract

Secondo i dati più recenti , elaborati dalle dichiarazioni MUD effettuate nell’anno 2007, la quantità totale di rifiuti speciali prodotta in Italia, nel 2006, è stata pari a 134,6 milioni di tonnellate, di cui 125,5 milioni di tonnellate di rifiuti speciali non pericolosi e 9,2 milioni di tonnellate di rifiuti speciali pericolosi. Secondo i dati riportati nel rapporto “Rifiuti Spa” , realizzato dall'Osservatorio nazionale ambiente e legalità, di Legambiente, in collaborazione con il Comando Carabinieri per la Tutela dell'ambiente, la differenza tra i rifiuti speciali prodotti e quelli gestiti consente di quantificare ogni anno in milioni di tonnellate la quantità di quelli scomparsi nel nulla: si va dai 14,1 milioni di tonnellate del 1997 agli 11,6 del ’98; si “scende” ancora a quota 11,2 nel 1999 per risalire ai 13,8 milioni di tonnellate del 2001 e ai 14,6 nel 2002 (ultimo dato ufficiale disponibile). Lungo le rotte dei traffici illeciti si smaltisce di tutto: dalle terre di spazzamento delle strade ai gessi contenenti amianto, dalle polveri di abbattimento fumi ai fanghi di conceria fino ai rifiuti prove-nienti dalle bonifiche di siti inquinati. Nell’ottica di controllare in modo più puntuale la movimentazione dei rifiuti lungo tutta la filiera è stato istituito il sistema informatico e telematico di controllo della tracciabilità dei rifiuti (SISTRI) che sostituirà l'attuale procedu-ra basata su moduli e formulari.


Tutti gli autori

  • M. Ruberti , F. De Leo

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Anno di pubblicazione

2010

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