Il principio di pianificazione

Abstract

La pianificazione consiste nell’elaborazione di un progetto; nella verifica della sua realizzabilità; nella determinazione delle risorse, dei tempi e/o degli spazi necessari nonché nella individuazione delle modalità più opportune di attuazione del progetto stesso. L’esigenza di pianificare ha radici remote. A partire dal XVI secolo si individuano figure pianificatorie (come il bilancio preventivo dello Stato ovvero i conti di spesa dei Comuni italiani) essenziali per il corretto sviluppo della comunità. Queste figure si sono, poi, evolute e, soprattutto, si sono diffuse con riferimento ad innumerevoli e nevralgici settori dell’ordinamento (il paesaggio, i lavori pubblici, la sanità, i servizi sociali, l’ambiente, etc.) e, in pratica, con riferimento ad ognuno degli interessi pubblici da curare. La vis expansiva della pianificazione, favorita dal diritto positivo, è stata valorizzata ed accentuata dal formante giurisprudenziale che ha rimarcato le ricadute positive di siffatte tecniche di esercizio dell’azione amministrativa per la cura degli interessi pubblici di volta in volta coinvolti. Il principio di pianificazione gode ora di un’applicazione affatto estesa: così assicurando l’attuazione di altri principi fondamentali dell’azione amministrativa e ponendosi, a sua volta, tra i principi generali che regolano l’azione amministrativa.


Autore Pugliese

Tutti gli autori

  • P.L. Portaluri

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Anno di pubblicazione

2012

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