Identità della persona e potere di disposizione
Abstract
Identità della persona e potere di disposizione riconcilia categorie considerate, a monte, reciprocamente estranee dalla scienza civilistica moderna. Mentre il contenuto dei «diritti della personalità» è stato ritagliato sul paradigma del conflitto aquiliano, la teoria del contratto risulta assorbita dalla vincolatività del consenso. Il dogma dell’indisponibilità, sfociando nella nullità dell’atto o nella revocabilità del consenso, dà per scontato che il «vincolo» sia soltanto quello modellabile sull’efficacia dei negozi espressivi di scelte di consumo e condanna all’irrilevanza l’interesse alla realizzazione di sé e del proprio progetto di vita (art. 2 Cost.). I termini della riconciliazione di quelle categorie sono qui a fondamento della fattispecie come strumento sensibile e ulteriore di costruzione dell’identità. La selezione della disciplina applicabile passa per l’individuazione delle condizioni affinché l’atto possa essere considerato come valido schema di qualificazione della pretesa: condizioni che garantiscono la permanenza in capo al contraente di un sufficiente potere di controllo sul proprio patrimonio culturale e sulla sua rappresentazione nel contesto sociale.
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2014
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