Essere cittadine nelle scienze
Abstract
Negli ultimi anni non solo la critica femminista alla scienza ha aperto prospettive innovative e coraggiose, e anche la ricerca scientifica ha potuto avvalersi di queste nuove prospettive. Partendo da questo esordio, Forcina avverte che qualcosa è cambiato radicalmente nelle scienze, sia in quelle fisico naturali che in quelle storico–filosofiche. E questo non solo perché sempre più donne hanno costruito una tradizione che non riguarda la cosa da capire e l’oggetto da studiare, ma una tradizione che riguarda il sentimento di coinvolgimento che si lega alla parola verità. La relazione donne scienze non si misura in base all’accesso delle donne nelle scienze, ma in base a una pratica che, come per la pratica della cittadinanza, misura il rapporto tra il soggetto e l’ordine politico democratico e, quindi rappresenta, più che una definizione giuridica di derivazione illuministica, un modo per vagliare le attitudini politiche e scientifiche, le relazioni e le mediazioni che i soggetti sono stati in grado di strutturare, e, come essi sono stati capaci di rendere possibili ed efficaci aspettative, desideri e proprie visioni del mondo. In questo senso, conclude Forcina, cittadinanza è lo strumento che è in grado di misurare lo sguardo consapevole sulla comunità politicamente e metodologicamente ordinata, perché l’assunzione di parola o di idea critica è lavoro che produce e costruisce civiltà.
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2011
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